Sciopero dei medici pubblici

Senza categoria

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Non per interessi di categoria ma per un Servizio sanitario più efficiente e cure efficaci

Di Riccardo Guglielmi

Indetto dai sindacati di categoria lo stato di agitazione dei medici pubblici con probabile sciopero di 2 o più giorni a ottobre, date da definire, vista l’interruzione della interlocuzione tecnica per il rinnovo del contratto con l’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. E’ prevista una manifestazione nazionale a Roma con sit-in davanti al Parlamento, all’Aran e alle Regioni, come proclamato nella conferenza stampa dell’intersindacale medici a Roma dopo l’incontro di ieri con il ministro della Salute Giulia Grillo.

Non è difesa di privilegi di categoria, ma sono previsti tagli al finanziamento del sistema sanitario e il contratto dei medici ospedalieri è fermo dal 2010. E’ denunciata l’assoluta mancanza di risorse per finanziare il rinnovo contrattuale. La protesta dei medici è per garantire una sanità efficace ed efficiente. Nell’immediato futuro ogni anno mancheranno 7 mila medici tra ospedalieri e medici di famiglia e se non si sbloccano assunzioni e miglioramento delle condizioni di lavoro la sicurezza di tutti noi è a rischio. Non si contano le ferie arretrate per medici, infermieri, veterinari e con l’imminente quota 100 per il pensionamento molti ospedalieri e medici di medicina generale , mortificati dagli attuali trattamenti economici, dalle barriere alle prospettive di carriera, dalle condizioni di lavoro sempre più stressanti e dal mancato ammodernamento tecnologico, lasceranno il pubblico e passeranno nel privato che ora sembra garantire, in molte realtà,  migliori condizioni. Grave sarà il danno per le persone: le liste d’attesa si allungheranno sempre di più, ci vorranno tempi biblici per un ricovero o una visita specialistica e quando i bisogni di salute dei cittadini non potranno essere esauditi aumenterà violenza e contenzioso medico legale.

redazione@corrierenazionale.net

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