Apertamente, dalla crisi economica si potrebbe uscire; però con un efficace programma d’investimenti. Almeno, si dovrebbe tutelare il potere d’acquisto interno; pur senza la definitiva soluzione dei mali peggiori di casa nostra. Però le intuizioni economiche non sono mai buona scienza. A conti fatti, questo Esecutivo tenterà di modificare l’attuale tendenza. In Italia, però, si continua a consumare di meno. Sembra un controsenso: gli istituti di credito traboccano di liquidità, ma nessuno è disposto a favorire gli investimenti; anche a medio termine. Chi ancora si può permettere certi “lussi” sarà maggiormente controllato e i “furbi”, che non sono pochi, potrebbero affrontare tempi difficili. Se il Palamento dovesse rivedere la politica dei redditi, potrebbe proporre un meccanismo che preveda, almeno, che una parte del salario, e dei vitalizi previdenziali, sia aggiornato al costo reale della vita. Ciò anche tenuto conto che le pensioni, se si escludono quelle d’”oro”, non hanno avuto, in concreto, incrementi con gli obiettivi dei quali abbiamo scritto. Tornare indietro sarà un problema. Mentre l’accoppiata Salvini/Di Maio, esterna opinioni “criticabili”, la “deriva” italiana resta una realtà che il Contratto di Governo dovrebbe, già dal prossimo anno, ridimensionare .
Giorgio Brignola