Brexit: nuovi “visti” per i lavoratori dal Regno Unito

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Brexit: nuovi “visti” per i lavoratori che entrano ed escono dal Regno Unito
Stefano Latini – Esperto di fiscalità internazionale

Inconvenienti post-Brexit. Più di 2,5 milioni di cittadini europei che oggi lavorano in UK, di cui quasi 200mila italiani, saranno i primi a sperimentarne gli effetti. Gli “immigrati UE” perderanno il loro status “prioritario” subito dopo l’ufficializzazione concreta della Brexit, prevista a marzo 2019. Naturalmente, i lavoratori altamente qualificati saranno favoriti quando la libertà di movimento regredirà a prima della costituzione dell’Unione europea. Un alert alle imprese: i cittadini rappresentano il capitale umano che presta il proprio lavoro. Saranno quindi le società a doversi adattare.

Non siamo più cittadini di uno stesso spazio economico-politico. In sostanza, ai cittadini dell’UE non sarà più né data né legalmente riconosciuta alcuna priorità o “scorciatoia” per vivere e lavorare in Gran Bretagna in quanto sarà attuata una radicale revisione della politica britannica sull’immigrazione nell’immediato del post-Brexit. Naturalmente, questa “stretta” comporterà eguali restrizioni per i cittadini britannici che, a loro volta, dovranno richiedere nuovi visti in stile USA per visitare e/o lavorare in Europa.

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