Il Presidente della Regione Calabria e’ stato gia’ condannato …. O no?

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FIRENZE – Non è chiaro se Gerardo Mario Oliverio sia già stato condannato o se anche per lui dovrebbe valere la presunzione id innocenza fino al terzo grado di giudizio, anche se a sentire giornali e televisioni in prima serata, le colpe e le relative prove di cui si sarebbe macchiato (che dovrebbero essere coperte da segreto istruttorio ..) appaiono gravi, anche se qualche opacità si intravede, come in altre inchieste dove le le condanne di fatto vengono emesse durante le Conferenze Stampa spettacolari, che poco sanno di Giustizia e molto di Colosseo con i Leoni e i predestinati a una fine ingloriosa.

Quando poi i protagonisti di queste imprese ascendono nell’agone politico, si avverte la triste sensazione che nell’agire non si sia sempre e solo ispirati dalla sete di giustizia e che ci sia qualche contaminazione politica nell’agire giudiziario, come accadde nelle inchieste contro l’attuale sindaco di Benevento allora Ministro della Giustizia Clemente Mastella, che a seguito delle inchieste di Luigi De Magistris si dimise da Ministro della Giustizia e a distanza di molti anni è stato assolto https://www.avvenire.it/attualita/pagine/assolto-ma-volevano-arrestarmi

Così forse una maggiore prudenza e meno spettacolarizzazione dell’attività Giudiziaria non guasterebbero, come quel riserbo che dovrebbe caratterizzare inchieste in corso, sia per evitare la Fuga di Notizie, che possono essere usate dai criminali per sfuggire alla Giustizia, che per evitare di danneggiare persone indagate, ancora neanche imputate, che potrebbero essere alla fine della fiera innocenti, come nel caso di Clemente Mastella citato, ma anche di migliaia di imputati riconosciuti poi innocenti.

Anche nel caso dei cosiddetti “Appalti pilotati” e le indagini a carico del Presidente della Regione Calabria con l’obbligo di dimora dello stesso nel suo paesello d’origine, qualche perplessità nella conduzione televisiva la produce, come ha scritto l’avv. Giampaolo Catanzariti in uno dei pochi commenti fuori dal coro, che è utile rileggere integralmente:

“Il Manifesto di Mezzogiorno in Movimento iniziava proprio così “La Calabria non è una regione normale…..”

In effetti….può dirsi normale una regione che ha visto un Presidente in carica, Giuseppe Scopelliti, disarcionato da iniziative giudiziarie e costretto alle dimissioni? Ed il suo successore, Mario Oliverio, oggi al domicilio coatto per un abuso d’ufficio ed altro (così pare)?

Mi sarebbe piaciuto vedere Scopelliti sconfessato, alla fine del suo mandato regionale, dal suo partito o sonoramente bocciato dagli elettori capaci di scelte e giudizi politico-amministrativi o ancora trionfante per il suo “buon governo”. Mi piacerebbe vedere Mario Oliverio accantonato, per giudizio di incapacità politica, dal suo partito oppure vederlo battuto da un suo competitor alle prossime elezioni regionali o anche egli, per l’ennesima volta, trionfante nelle urne…..

Invece no. In Calabria ciò che è “classe politica” non ha alcuna possibilità di uscire, come altrove, sconfitta o vincente dalle urne….Esiste un giudizio anticipato. Strillato dai media, rilanciato dal web……….

Non mi interessa sapere oggi cosa ci sia di vero o cosa ci sia di strampalato nell’inchiesta ancora agli albori….Semmai ci sarà un processo nelle sedi previste dalla nostra Costituzione e se a qualcuno, tra un lustro circa, interesserà mai un giudizio secondo le regole del “giusto processo” (mi pare sia ancora in vigore l’art. 111 nella Costituzione anche se le proposte salvifiche di illuminate e sbrigative menti vorrebbero svuotare con leggi ordinarie nel nome della “lotta alla mafia o al malaffare”) avremo un esito, comunque sempre opinabile al di là della sua formale e legale definitività.

Mi preme però rimarcare ciò che viene fuori dalle iniziative “strillate” o rafforzate da stralci di conversazioni intercettate, montate con video riprese ad effetto (dal processo telematico al processo scenografico)……Sembra una chiara indicazione: “Da noi è tutto marcio”…..Tutto, tranne pochi immacolati, puri o “eletti” (domani forse eleggibili?) chiamati a liberare la nostra regione dai “loschi figuri”….

E’ proprio così….non siamo una regione normale…. e difficilmente lo diverremo perché avremo sempre bisogno di un Torquemada che ci indichi la retta via….

Avanti un altro!

La democrazia può attendere…per adesso si gioca alla morra!”

In un Paese con oltre centomila leggi circolari ecc. che spesso confliggono tra loro , il rischio di restare impigliati in qualsiasi ombra giudiziaria (più o meno opportunamente illuminata dai rifletteri televisivi ), producendo quando si osservano tutte le norme il cosiddetto SCIOPERO BIANCO, praticato in settori sensibili della Pubblica amministrazione quando non si sciopera di fatto ma si decide di applicare tutte le norme pedissequamente.

La sensazione che la Sindaca Raggi e i romani siano vittime di questo SCIOPERO BIANCO è grande, e come osserviamo anche quando a livello nazionale, si forza la mano, e osserviamo che ci sono vari magistrati che, su taluni comportamenti rilevanti socialmente e politicamente anche di rilevanza per la SICUREZZA NAZIONALE, PRENDONO PIU’ O MENO ALLEGRAMENTE, POSIZIONI OPPOSTE QUANTO SPARATE IN PRIMA PAGINA E IN PRIMA SERATA SULLE TV, con effetti talvolta critici per le Istituzioni come nel Caso della Nave Diciotti.

Una riflessione si impone, con un programma di Riforma dello Stato e delle Leggi che miri all’obbiettivo comune ai vari Governi degli Ultimi decenni di Semplificazione delle Leggi che debbono essere chiare praticabili ed efficaci… e al Servizio del CITTADINO SOVRANO e della Società.

Si riuscirà a tanto .. che poi è praticato senza grandi difficoltà nei paesi piccoli e grandi oltralpe?

A tal fine, che mi pare di capire sia condiviso dai più, a parte dai criminali incalliti, ai vari livelli non necessariamente calabresi, ma talvolta molto altolocati e molto ricchi, sarà bene nella legittima attività di Governo e di Opposizione, convergere su buoni programmi di riforma che possibilmente è bene che siano ponderati e valutati valendosi delle competenze degli esperti e delle esperienze degli altri Paesi che hanno già realizzato progressi nella semplificazione e nell’efficientamento della Giustizia. Evitando se possibile festeggiamenti e sceneggiate, di cui in molti hanno avuto modo di ripensare dolorosamente, quando le corde si sono strette al loro collo, non sempre a ragione, come capita nei processi sommari da Far West, a cui comunque continuiamo ad assistere anche nel nostro moderno far west televisivo.

Vincenzo Valenzi

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