I vescovi ai politici, non accostate i migranti al problema sicurezza

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La Cei: atteggiamento eccessivo e sbagliato.

“Il discorso sulla sicurezza ci interessa, i vescovi sono molto attenti e ci sembra eccessivo accostare il problema della sicurezza esclusivamente al modo in cui gestiamo i MIGRANTI, c’e’ una esagerazione da questo punto di vista”. È la critica al governo lanciata da Stefano Russo, segretario generale della Cei, nel corso della conferenza stampa di presentazione del comunicato finale del Consiglio permanente della Conferenza episcopale. Della possibile chiamata alla obiezione di coscienza sul decreto sicurezza “se ne e’ parlato sui giornali, non riguarda la Chiesa”, assicura. Russo ha spiegato come il dibattito emerso tra i vescovi abbia messo in luce l’esigenza “del superamento dei luoghi comuni, delle risposte frettolose e dei richiami gridati. La Chiesa- ha concluso- ascolta il grido dei MIGRANTI: e’ proprio sbagliato ricondurre il problema della sicurezza in Italia ai MIGRANTI”.

“Il Consiglio Permanente – sottolinea il comunicato – ha ribadito il rifiuto di parole e atteggiamenti di esclusione, che considerano l’altro come un pericolo o una minaccia; ha valorizzato la risposta generosa e nascosta offerta da tante comunita’, in collaborazione propositiva con le Istituzioni; ha ricordato la necessita’ di far viaggiare l’accoglienza con l’integrazione”. “Davanti a questo fenomeno epocale, i vescovi – si legge nel testo – rilanciano il loro impegno per sollecitare una risposta concreta ed equa da parte dell’Unione Europea”. E “in questa prospettiva, anche le prossime elezione europee sono viste come un’opportunita’ per favorire una partecipazione consapevole e responsabile”. “L’analisi dei vescovi – assicura il comunicato finale dei lavori – ha dato voce alla domanda di vita che sale dalla gente: e’ domanda di opportunita’ per i giovani, di lavoro, di accesso ai servizi e alle cure sanitarie, di qualita’ ambientale. Ancora, e’ domanda di superamento delle condizioni di sofferenza, legate all’usura, alla sopraffazione mafiosa, alla dipendenza dal gioco e da Internet. Infine, e’ domanda di accoglienza, incarnata soprattutto dai Migranti: oggi rappresentano un dramma umanitario, dal quale la Chiesa si sente interpellata in modo inderogabile nella sua coscienza e nella sua missione”.

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