In Sardegna vince il centrodestra di Solinas

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Crollo del m5s . Zedda oltre il 30%. Salvini, ‘governo? Non cambia nulla’

Christian Solinas candidato del centrodestra e’ il nuovo governatore della Sardegna. Ha ottenuto oltre il 47% contro il 33% di Massimo Zedda del centrosinistra e l’11% circa di Francesco Desogus del M5s. La lista dei Cinque Stelle ha perso oltre i tre quarti dei voti dal 42% delle Politiche del 4 marzo. ‘Ha vinto la Sardegna’, dice il nuovo presidente. Nel voto di lista, il centrodestra ha il 52%, il centrosinistra il 30%. Salvini: ‘Lega vince 6 a 0 sul Pd. Per il governo non cambia nulla’. Ma da Berlusconi arriva un avvertimento alla Lega: ‘Non siete autosufficienti in Parlamento’.

“C’è da festeggiare una pagina nuova per la Sardegna. A livello nazionale per me non cambia nulla. Non è a rischio l’alleanza di governo”, ha commentato Salvini. Il ministro dell’Interno è attento nei confronti di Di Maio. Ma non si risparmia sul Pd: “La Lega vince 6 a zero sul Pd”, dice.

“Il centro-destra si conferma anche in Sardegna la maggioranza naturale degli italiani che in tutte le tornate elettorali regionali dopo il 5 marzo 2018 hanno premiato l’unità della coalizione. I Cinque Stelle hanno finalmente imboccato la strada di un declino irreversibile che si aggrava man mano che il Paese si rende conto della loro totale inettitudine”, afferma il leader di Fi Silvio Berlusconi. Giorgia Meloni (Fdi) saluta “l’ennesima vittoria del centrodestra da un anno a questa parte”. Di Maio,invece, minimizza: “Noi – ha detto – siamo positivi perché in questo momento, per la prima volta nella storia della Regione Sardegna, entriamo con diversi consiglieri regionali. Non mi stancherò di ripeterlo, è inutile che si confronti il dato delle amministrative con quello delle politiche. Io non vedo nessun problema e tra l’altro il governo è al lavoro sui dossier più importanti: per il governo non cambia niente”.

Da Sharm el Sheik il presidente del Consiglio dice che dal voto non “potrà derivare qualche conseguenza sul governo nazionale”. Ma nel M5s le tensioni ci sono. E per questo Di Maio e Davide Casaleggio vogliono accelerare sulla riorganizzazione del Movimento, aprendo a possibili alleanze sul territorio con liste civiche “certificate” e creando dei coordinatori regionali.

E’ andata meglio per il Pd. “La strada è lunga, però bisogna combattere. C’è un popolo democratico, un popolo del centrosinistra che non è scomparso”, commenta il candidato alla segreteria Nicola Zingaretti. Maurizio Martina, anche lui in corsa per la leadership, invita i Dem a presentare “una nuova proposta unitaria per coalizioni competitive e vincenti oltre le formule del passato”. “Il Pd – dice l’altro candidato Roberto Giachetti – non è in macerie, come dice Zingaretti; i cinque stelle con cui volevano farci alleare stanno implodendo. A quanto pare la strada giusta è andare #sempreAvanti”.

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