Gli errori da non fare al tavolo da poker

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Nonostante i suoi duecento anni di vita, il poker non smette di conquistare gli appassionati di gioco d’azzardo di tutto il mondo: anche nel nostro Paese, il poker rappresenta una delle attività ludiche preferite nei momenti di svago trascorsi tra amici e conoscenti.

Si tratta di un gioco altamente competitivo, un vero banco di prova per gli appassionati del gioco d’azzardo che vogliono affinare le proprie tecniche e mantenere i nervi saldi. Una missione molto più complessa di quella che sembra: al tavolo da poker, infatti, non è raro perdere la lucidità e fare errori più o meno banali che possono vanificare ogni sforzo. Vediamo quali sono nello specifico.

Mattone su mattone…

Tra gli errori da non commettere se non si vuole fare la figura dei principianti troviamo quelli puramente tecnici, che fanno (giustamente) sogghignare gli avversari seduti al tavolo verde. Spesso, infatti, si tratta di errori davvero banali ed evitabili, legati semplicemente a una scarsa conoscenza delle regole basilari del gioco.

Inutile dire che queste ultime dovranno essere approfondite ben prima di cimentarsi nel gioco vero e proprio: pensereste mai di cominciare a costruire una casa a partire dal tetto? Allo stesso modo, solo una volta raggiunta una certa dimestichezza con le regole del poker si può pensare di avanzare di livello e perfezionarsi, investendo tempo ed energie per evolversi come giocatori. Tra le strategie che ogni giocatore di poker dovrebbe approfondire troviamo la formula “M-ratio” (nota anche solo come “M”), ad esempio, ma ve ne sono anche molte altre che meritano attenzione, soprattutto se si ha intenzione di diventare un giocatore professionista.

Evitare i pattern, gli eccessi e le idealizzazioni 

I giocatori con meno esperienza commettono alcuni particolari errori che col tempo imparano a riconoscere sia in se stessi, evitandoli quindi con cura, sia negli altri, traendone vantaggio durante le varie mani.

Uno di questi consiste nell’applicare sempre la stessa strategia. Questo capita spesso per pigrizia mentale ma non solo: il giocatore in questione potrebbe sentirsi “al sicuro” utilizzando la tecnica che gli riesce meglio, ottenendo però il risultato opposto rispetto a quello sperato. Un classico esempio è quello del giocatore che punta sul bluff ogni volta che ne ha occasione: un giocatore più esperto e attento riconoscerà rapidamente questo e altri pattern di gioco, smascherandolo e rendendogli la vita difficile.

Attenzione anche alla situazione opposta, però: anche chi non bluffa mai, infatti, diventa prevedibile e giostrabile da parte degli altri giocatori. In generale il consiglio è quindi di variare sempre le tecniche di gioco ed essere imprevedibili, per evitare di smascherarsi da soli e cogliere gli avversari di sorpresa.

Un altro errore molto diffuso consiste nel giocare troppe mani. Molti giocatori infatti si lanciano senza pensarci troppo e finiscono per giocare fino all’80% delle mani; il più delle volte lo fanno per non annoiarsi al tavolo, ma ciò implica il dover vincere molto più spesso. Proprio per questo non si dovrebbero mai sopravvalutare la propria mano quando si hanno poche probabilità di vittoria. L’ottimismo e la fiducia in sé stessi e nelle proprie possibilità sono sicuramente d’aiuto durante il gioco, ma è sempre meglio cercare di restare oggettivi il più possibile, senza idealizzare le mani e cedere agli eccessi.

Questione di testa

Per quanto ai più possa sembrare banale e scontato, l’atteggiamento mentale che si ha nelle varie situazioni della vita, incluso il gioco del poker, ha un ruolo cruciale e può cambiare le cose. Approcciare al gioco aspettandosi di vincere o di perdere, ad esempio, può interferire moltissimo con le proprie capacità, con il rischio di fare il passo più lungo della gamba nel primo caso e di fare autosabotaggio nel secondo. In entrambi i casi, dunque, è ancora una volta la scarsa oggettività a determinare il risultato negativo.

I giocatori incalliti lo sanno bene perché l’hanno vissuto sulla propria pelle: mai farsi prendere dall’entusiasmo o dallo sconforto. Il poker non va affatto d’accordo con le emozioni e per avere successo bisogna basare tutto sulle proprie capacità tecniche, tenute in piedi da un altissimo livello di lucidità e freddezza. Proprio per questo motivo è bene mettere da parte l’orgoglio, la fretta e l’impazienza e canalizzare tutte le proprie energie per restare concentrati e imperturbabili al tavolo da gioco. Se pensate di giocare a carte per dimostrare di essere più bravi degli altri o per vincere il più possibile in pochissimo tempo, sappiate che non andrete lontano: il poker richiede pazienza e studio, tenetelo sempre bene a mente.

L’ultimo appunto riguarda la capacità di osservazione, indispensabile per valutare le mosse degli avversari, in modo da soppesare le proprie. Bisogna essere svegli e attenti, scrutando e memorizzando ogni movimento o tic involontario e appuntandosi mentalmente la successione dei vari eventi. In quali occasioni quel giocatore ha assunto quella particolare espressione del viso? E in quali momenti quell’altro giocatore ha cominciato a tamburellare le dita sul tavolo? Se riuscite a fare caso a ogni minimo dettaglio, avrete la vittoria in pugno.

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