Zingaretti è il nuovo segretario del PD

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Nicola Zingaretti è il nuovo segretario del Partito Democratico. Classe 1965, nato a Roma, è riuscito a sbaragliare i concorrenti Maurizio Martina e Roberto Giachetti con più del 60% dei consensi, confermando dunque le aspettative.

Il neoeletto segretario così commenta la vittoria: “Non sarò un capo, ma il leader di una comunità. Grazie all’Italia che non si piega e che vuole arginare un governo illiberale e pericoloso”. Zingaretti si fa promotore di un Pd inclusivo e pluralista, volto a ricompattare le anime più disperse del centrosinistra, anche quelle degli storici dirigenti fuoriusciti. Rappresenta insomma una volontà mediatrice, volta a trovare compromessi piuttosto che un’unità tanto narrata ma, di fatto, poco applicabile.

Il dato più sorprendente è stata l’affluenza. Circa un 1 milione e 800.000 elettori si sono recati nei gazebo allestiti nelle varie città italiane. Seppur sia comunque un dato allarmante rispetto alle primarie del 2007 che videro la vittoria di Walter Veltroni (3,5 milioni di votanti), rappresenta una conquista importante per una forza politica che ha raggiunto i minimi storici di popolarità. Tuttavia, secondo alcuni studiosi come Ilvo Diamanti, “al Pd conviene tenere basse le aspettative e poi puntare sull’effetto sorpresa”, poiché questo tipo di conseguenza potrebbe essere giocata strategicamente in vista delle elezioni europee del prossimo maggio. Proprio su queste consultazioni il Pd sta focalizzando la propria attenzione, non solo per ristabilire una sorta di ‘credibilità politica’, ma anche per presentarsi come fronte legittimo contro il sovranismo incarnato dall’attuale governo.

Un altro dato da analizzare è la distribuzione geografica delle preferenze: se si confrontano due città poste all’estremo, come Milano e Bari, si evince come, sebbene entrambe abbiano espresso più del 60% delle preferenze a favore di Zingaretti, a Milano la partecipazione sia aumentata di circa il 10% rispetto alle scorse primarie (circa 100mila preferenze), mentre a Bari essa si è quasi dimezzata (da 48mila voti a 26mila). Secondo i dati diffusi da YouTrend, se Zingaretti risulta nettamente vincitore al Centro-Nord e nella zona dell’Emilia-Romagna e della Toscana, sembra essere più debole al Sud restando sotto la media del 60% (in questa zona Martina ha avuto i migliori risultati come in Basilicata con oltre il 50%).

Ora il neo segretario dovrà affrontare una serie di importanti decisioni sia in merito alla classe dirigente del partito (nell’immediato la presidenza del partito e la questione Bonifazi) sia rispetto alla nuova veste che dovrà necessariamente indossare.

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