Non intendiamo ipotizzare come sarà il futuro dell’Esecutivo Di Maio/Salvini. Ci preme, però, fornire cognizione di quale potrebbe essere il ruolo dei Parlamentari eletti all’estero. Il problema ci interessa perché crediamo nella nostra rappresentatività politica oltre frontiera. I tempi dei cambiamenti non saranno, per necessità, brevi. I compiti dei Parlamentari eletti all’estero dovrebbero, però, mutare. E’ questione di temporeggiare, ma è rilevante avere un progetto chiaro su come gli italiani nel mondo potrebbero essere considerati nel futuro Potere Legislativo. Lo scriviamo senza polemiche di sorta e col principio che il “giusto” non è solo da una parte.
I Deputati e Senatori eletti all’estero, anche in questa Legislatura, continueranno ad avere poco spazio per esprimere loro specifiche argomentazioni. Prima di tutto, resteranno prioritarie le disposizioni dei partiti dei quali fanno parte. Tra l’altro, si dovrebbe porre termine a quel “carrozzone” politico che, con gli anni, s’è arricchito di simboli e di uomini sempre meno espressivi. Per il futuro, vedremmo anche positivamente un Ministro, o un Sottosegretario, nominato tra gli eletti nella Circoscrizione Estero.
E’ venuto il tempo per non sminuire il ruolo politico dei parlamentari italiani d’oltre frontiera. Ci offriamo, di conseguenza, da connessione per aprire un dialogo che intendiamo supportare per evitare d’arrivare al “dunque” con confusioni dei “ruoli” che stonerebbero nell’attuale situazione politica nazionale. Della quale, comunque, sollecitiamo chiarezza nelle sedi dei partiti e non solo di governo. La “politica del dopo” resta l’interrogativo più importante per il futuro del Bel Paese anche proiettato nel ruolo nel prossimo Parlamento UE.
Giorgio Brignola