La bella Maria tra Roma e Catania

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Che ci fa una bellissima fanciulla, sul prospetto della chiesa di S.Vincenzo, a Roma? La sua presenza su un edificio sacro non può essere casuale perché la chiesa è quella che sta di fronte a Fontana di Trevi, ai piedi del Quirinale, la chiesa di cui erano parrocchiani i Papi fino a quando furono essi ad abitare sul Colle, prima di cederlo ai re sabaudi e poi ai presidenti repubblicani. Quella era la parrocchia dei papi, che lì hanno lasciato molto di sé. E’ stato quello il centro di Roma fin da quando il bizantino Belisario volle incidervi il proprio nome, seguito da milioni di turisti che gettano la monetina nel fontanone e poi fanno la foto. Proprio lì Anita Eckberg dalla prorompente bellezza fece quel bagno che è rimasto nella storia del cinema mondiale.

Quello che avviene in quella piazza che è il cuore di Roma non si fa per caso e vi ha una parte notevole la Sicilia. Specificamente Catania.
Spieghiamo. La bellissima fanciulla è una statua. Statua voluta da un cardinale. Il quale cardinale fu Giulio Mazzarino (1602-1661) la cui origine, come dichiara il cognome, era siciliana. Le cui insegne nobiliari erano le stesse della cittadina che ne porta il nome. Il cardinale ebbe una carriera politica di gran successo. Si distinse prima come diplomatico nei rapporti tra la Santa Sede e i riottosi stati europei (che nel Seicento sotto la bandiera di contrasti religiosi nascondevano fortissimi contrasti economici o militari) e fu tanto apprezzato in Francia che il cardinale Richelieu, primo ministro di quella grande potenza, gli procurò il cappello di cardinale, indicandolo come proprio successore. Il cardinale Mazzarino ci sapeva fare: insegnò al re Luigi XIV (il re Sole) come si comanda, ai principi riottosi come si obbedisce e fin quando visse fu la vera guida della Francia. Ma queste sono questioni politiche. Il cardinal Giulio aveva qualche debole per le donne.

La regina Anna d’Austria aveva un debole per lui. Molti a corte sussurravano che Luigi era figlio non del malaticcio Luigi XIII ma dell’aitante ed elegante cardinale di ascendenza siciliana che tra l’altro –si mormorava- aveva fatto carriera grazie alle belle nipotine che aveva saputo piazzare opportunamente nei posti chiave del potere (da Cleopatra in giù la politica la hanno decisa le donne). La fanciulla bellissima sul prospetto della chiesa fu voluta dal Cardinale e tutti sapevano che si trattava di una nipote del Cardinale. Era Maria Mancini (1639-1715). E perché fu posta lì?

Si può procedere solo per ipotesi. Certo ci voleva non poca audacia per esibire, in un luogo di culto una figura seducente che i Romani comunque apprezzarono sempre. Il prelato intendeva così marcare la propria affermazione? O forse voleva semplicemente eternare un diletta nipotina così come lo scultore greco Prassitele aveva scolpito nelle fattezze divine di Afrodite la propria bellissima amante Frine?

Giudichino i lettori facendosi consigliare dalle lettrici che ovviamente intuiscono meglio di loro i moventi del fascino e le sue fioriture.
Parliamo invece di Catania. Il prof. Giuseppe Ferreri che ha scritto un saggio vastissimo e documentato su Mazzarino (la città e il cardinale) mi ha comunicato che l’avvenente fanciulla abita a Catania. Ovviamente in forma statuaria. Ha fatto degli studi comparativi, ha analizzato le fattezze giungendo alla identificazione del volto che adorna la villa Mancini-Battaglia sul porticciolo di Ulisse, a Ognina. Ogni giorno i Catanesi passano da lì sotto, ovviamente senza farci caso, presi come sono dalla preoccupazione di trovare un angolo dove parcheggiare. Ma quella villa è un palazzo nobiliare. Lì c’era la dimora patrizia del Feudo Grande che si estendeva per molti ettari a monte del borgo marinaro. La dimora fu costruita nel 1694 nella ripresa fervida seguita al rovinoso terremoto. Il Mazzarino cardinale era lo zio. La fanciulla bellissima era imparentata con i Gioeni. I medaglioni sull’attuale prospetto della villa, si alternano con quanto rimane del blasone feudale.

C’è di che mettere in moto gli storici e gli storici dell’arte. Il prof. Ferreri che tra l’Italia e la Francia ha analizzato una gran mole di documenti sta organizzando una serie di incontri per gettare nuova luce sulla dinastia dei Mazzarino e dei Mancini. Importanti memorie e studi sono stati realizzati da un accademico, il prof. Augusto Antonio Giovanni Scalia Mancini de Lucij (cioè dei lucci che compaiono nella sua insegna araldica diramata fino in Inghilterra e risalente ai Normanni). Bisogna salvare quanto ancora resta del palazzo sulla marina. Bisogna indagare attentamente nel palazzo urbano dei Mancini a due passi dal Siculorum Gymnasium. Ci sono gli stemmi gentilizi, le epigrafi, i ritratti…
Ma di questo si parlerà in appositi simposi culturali. Per ora i Catanesi, passando sotto le antiche mura, alle quali una rinfrescata non farebbe male, possono spingere lo sguardo tra i secoli, tra il porto di Ulisse, la chiesa sotto il Quirinale e l’alcova dei capetingi e notare che tutto, dalle terrazze della riviera ionica alle ninfe di Versailles, ruota attorno alle donne. Cherchez la femme e capirete la vita.

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