Indagine della Sezione Autonomie su circa 5mila Amministrazioni 

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Il numero di enti locali in situazione di disavanzo di competenza si è ridotto.

E’ il risultato dell’indagine della Sezione delle Autonomie della Corte dei conti che ha deliberato la relazione sulla gestione finanziaria di Comuni, Province, Città metropolitane e Unioni di Comuni per l’esercizio 2017.

I risultati complessivi sono conformi alle attese. La quasi totalità degli enti presi in esame (10 Città metropolitane, 53 Province e 4.924 Comuni) ha riportato risultati di gestione positivi sia per l’esercizio 2016 che per il 2017.

Per l’esercizio 2016 gli enti in disavanzo sono 610 pari al 12%, per il 2017 gli enti sono 565 pari all’11% nonostante a livello complessivo le risultanze finali di tutti gli enti monitorati (4.987) registrino un disavanzo che, in termini assoluti, ammonta a 1.927 milioni di euro nel 2016 e a 1.007 milioni di euro nel 2017.

Le misure relative al saldo di finanza pubblica hanno consentito il raggiungimento e il superamento dell’obiettivo che è espresso nella sua articolazione da un saldo in conto capitale negativo, segnale di propensione, ancorché debole, alla spesa di investimento, oltremodo riequilibrato da un saldo corrente di oltre 8 miliardi di euro e da una richiesta di spazi finanziari superiore all’ammontare di quelli ceduti di 716 milioni di euro.

Sul fronte degli investimenti, la dinamica della spesa si presenta ancora debole, anche a causa dell’elevato peso dello stock di debito delle amministrazioni locali che grava sulla spesa corrente in termini di restituzione del capitale e pagamento degli interessi.

Rispetto agli stanziamenti di bilancio, gli impegni di spesa in conto capitale si sono ridotti del 72% e il Fondo pluriennale vincolato si è incrementato del 18%. Lo stesso trend si riscontra nel confronto con l’esercizio precedente, dov’è accentuato il calo degli impegni per investimenti (-2,7 miliardi di euro) mentre cresce il Fondo pluriennale vincolato in conto capitale che, al netto della quota finanziata da debito, raggiunge 6,5 miliardi di euro (circa 663 milioni in più dell’anno precedente).

L’indagine sulla gestione dei residui evidenzia un’accelerazione delle procedure di riscossione e di pagamento mentre l’indagine condotta sulle procedure di riequilibrio finanziario pluriennale mostra che il ricorso a tale procedura è prevalentemente concentrato negli enti del Centro-Sud.

Corte dei conti

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