Bruxelles: “Violate le regole sul debito pubblico, dal governo danni all’economia, quota 100 e reddito di cittadinanza sono una marcia indietro rispetto al processo di riforme”. Conte: “Faro’ di tutto per evitare la procedura, abbiamo margini per reagire alla congiuntura non favorevole”. Moscovici: “Porta aperta al dialogo”. Lo spread sale oltre quota 280, giu’ la borsa di Milano.
“Il criterio del debito non viene osservato ed e’ quindi giustificata la procedura per debito eccesivo”. Cosí il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, sull’Italia, che ha poi proseguito “non la stiamo aprendo oggi, prima gli stati membri devono esprimere la loro posizione sulla nostra conclusione”. “Le recenti politiche economiche” ha osservato il commissario, “hanno causato danni per l’economia italiana. Oggi l’Italia paga in interessi sul debito tanto quanto spende per il sistema dell’istruzione. I costi sugli interessi sono di 1000 per persona, la crescita e’ quasi interrotta e alti tassi di interesse hanno aggravato la fiducia dei mercati. Bisogna rinnovare lo sforzo di riforma e non spendere se non c’e’ lo spazio fiscale per poterlo fare”.
“Il governo italiano dovra’ dare le necessarie informazioni”. Cosí Il commissario UE agli Affari Economici Pierre Moscovici sul rischio dell’apertura della procedura di infrazione per debito eccessivo per l’Italia, in occasione della presentazione del bilancio annuale dei paesi Ue. “Non siamo qui a dire dovete fare questo e quello”, ha continuato Moscovici, “siamo sempre pronti ad uno scambio di vedute su cifre ed elementi oggettivi, fatti che possono essere addotti dal governo italiano”. Il commissario ha poi concluso, “la porta e’ aperta, siamo pronti ad uno scambio, il governo italiano deve dimostrare che la procedura per deficit eccessivo puo’ essere evitata e come farlo”.
A causa del suo debito pubblico elevato e di una politica economica basata su aumento delle spese e riduzione delle imposte, l’Italia rischia di essere il primo Stato membro dell’Ue a dover pagare una multa miliardaria al termine della procedura di infrazione per disavanzo eccessivo che la Commissione europea potrebbe avviare nei suoi confronti. In questo modo, il quotidiano tedesco “Die Welt” riassume il nuovo scontro in atto sul bilancio tra Italia e Commissione europea. “Se Roma non cambiera’ la sua linea d’azione, Bruxelles potrebbe finire con pesanti multe”. L’ammenda puo’ ammontare fino allo 0,2% del Pil annuale, che nel 2018 ha raggiunto 1,75 miliardi di euro. La multa che la Commissione europea potrebbe infliggere all’Italia raggiungerebbe quindi i 3,5 miliardi di euro. Inoltre, i fondi strutturali erogati dall’Ue a favore dell’Italia potrebbero essere bloccati.
“C’e’ la prospettiva di una procedura di infrazione ma io sono sempre determinato, ottimista e faro’ il massimo sforzo per scongiurare una procedura che non fa bene al Paese”. Cosi’ il premier Giuseppe Conte.
“L’Europa conferma quello che sapevamo. In 12 mesi, sono aumentati i debiti, è calata la crescita e gli italiani rischiano. Un vero capolavoro…”. Lo ha scritto su Facebook il segretario del Pd Nicola Zingaretti
“L’apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia per eccesso di debito è un campanello di allarme per tutti. La campagna elettorale permanente cui la maggioranza di governo ci ha costretto, ha danneggiato la nostra credibilità, ha portato a misure spendi e spandi poco utili e molto costose e ha fatto crescere oltre misura gli interessi sul nostro debito pubblico. Siamo in Parlamento e nelle Istituzioni per difendere gli interessi nazionali. Dunque non accettiamo e non accetteremo atteggiamenti punitivi e pregiudiziali da parte della Commissione, non lo abbiamo mai fatto, ma all’attuale governo chiediamo chiarezza e serietà: non mettano l’Italia dalla parte del torto, continuando a rivendicare la possibilità di fare spese a debito che chiaramente non saprebbero come finanziare. La campagna elettorale è finita, ora dovrebbero venire davvero prima gli italiani e il loro futuro”. Così Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, in una nota.
“Siamo di fronte al fallimento delle politiche economiche e sociali del governo, non avevamo bisogno della lettera europea per dirlo. Oggi, passata la campagna elettorale, i nodi emergono”. Lo sottolinea il segretario della CGIL Maurizio Landini, a margine degli incontri con le associazioni datoriali nella sede della UIL. Commentando l’annuncio della procedura di infrazione il sindacalista osserva che “per cambiare il governo ha bisogno delle parti sociali. Sarebbe ora che ci ascoltasse, mentre sulla scelte di fondo non c’e’ stato nessun confr