La fiducia

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In questi tempi d’incertezza e degrado socio/politico, assume una particolare valenza, il termine “fiducia”. Intesa, appunto, come segno di coerenza che coinvolge chi la garantisce e il complesso di realtà alle quali è rivolta.

Dopo tanti anni al servizio dell’informazione, riteniamo che questo termine debba essere riscoperto. Con tutta la dignità che merita e che, spesso, non è valutato nella sua pienezza. La”fiducia” racchiude un insieme d’atteggiamenti che vanno  ben oltre la coerenza.

Non a caso, resta attuale il motto: “La fiducia è una cosa seria”. Insomma, per meritare “fiducia” si deve essere in grado di meritarla. Col modo di comportarsi e nel gestire, nel modo ritenuto migliore, tutti i fatti che interessano noi e chi ci sta vicino.

Se è difficile meritare “fiducia”, molto più semplice è perderla. Magari per una serie d’eventi non direttamente voluti, ma tangibilmente capitati. Perché se “promettere”, è importante, “mantenere” lo assai di più.

Tra questi due poli della realtà umana s’inserisce la “fiducia”. Che rappresenta, in definitiva, uno stato di fatto che può ridare forza a una promessa; solo apparentemente obliata.

Tra la “promessa” e la “realizzazione” dei suoi contenuti c’è, appunto la “fiducia”. Una tangibilità di coscienza non sempre valutata nella sua effettiva dimensione.

Giorgio Brignola

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