Una nuova Europa oltre i nuovi e vecchi sovranismi

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Seguo con imbarazzo il clima surriscaldato sulla vicenda della Capitana tedesca, balzata suo malgarado agli onori della cronaca a metà tra la peggiore criminale di guerra tedesca e la eroina dei disperati dei mari, tra un arresto spettacolare e una assoluzione, che ci informano sul livello di difficoltà interpretative delle norme che regolano il nostro vivere, negli operatori di giustizia e nella stessa pubblica opinione, che nei social non sempre da il meglio di sé e purtroppo spesso anche fuori dai social, con i leader politici che si lasciano andare a linguaggi da bar del porto, che steccano pesantemente sui teatri in cui vengono interpretati, pericolosamente per il prestigio delle Istituzioni che rappresentano e per lo stesso Paese alle prese con gravi problemi di giustizia a tutti i livelli https://www.corrierepl.it/2019/06/30/tolleranze-zero-mediterranee-e-atlantiche/ .

Forse cìò da riflettere sull’esperienza di Trump, di cui non leggiamo molti twitt e notiamo qualche ponderazione di quanto va dicendo utilizzando i gruppi di esperti che monitorano la complessità del dire oltre la battuta pronta che non è su Milan Inter ma su partite dove si giocano col fuoco anche nucleare, i destini politici economici e militari di un Paese e non solo.

Anche le politiche di Governo non è bene che si facciano via FaceBook, a colpi di ultimatum imposti all’alleato e al Parlamento. Il Paese non attraversa un grande momento, e evitata la procedura di infrazione, restano molte questioni che attendono lo sforzo corale di tutto il Parlamento per trovare soluzioni condivise per uscire dalla grave crisi che sta sfiancando gli italiani a livello economico, giuridico e morale con la credibilità delle Istituzioni nella polvere.

Il nemico non è solo l’invasore africano o la capitana (sempre che siano nemici). Purtroppo il nemico è anche interno, che ci svende ai grandi gruppi locali e internazionali . Dai manipolatori della Giustizia di cui si occupa la Procura di Perugia, alla CUPOLA VACCINI di cui soccupa la Procura di Roma, che ha affondato il settore zootecnico tricolore, dall’enigma del sangue infetto che non trova giustizia, agli intrighi atlantici sulle autostrade che meriterebbero maggiore attenzione all’intera vicenda, che viene da lontano, salvaguardando i posti di lavoro e in particolare salvaguardando prima di tutti gli gli ITALIANI dissanguati al casello e svergognati nelle piazzette di sosta non grillizzate, per i nuovi miliardari atlantici che mentre gli italiani falliscono gli atlantici fanno shopping miliardari con i soldi impropri succhiati al casello in giro per il mondo con festicciole miliardarie mentre sul Morandi gli italiani salivano in cielo.

Senza dimenticare una tassazione fuori controllo a confronto con troppi paesi che sono al 10-15 % che porta molte imprese a delocalizzare o a morire senza più neanche il salvagente del sommerso che fece grande il NordEst, strangolati da equitalia con un tasso di suicidi tra gli imprenditori e delle loro imprese di cui si parla troppo poco, per mantenere troppi parassiti e speculatori che, come tra l’altro la vicenda Consip ci informa parassitano il Paese a più livelli.

Serve prestare attenzione ai bisogni dei citttadini e di quella che resta della nuova classe operaia cooperativizzata, per modo di dire, in nuove forme di caporalato molto equivoche sui cui accendere una luce a qualche livello per correggere storture gravi anche sinistre.

Serve una Nuova Europa con politiche economiche e sociali omogenee che rendano il vecchio Continente dinamico e forte anche a livello militare. Su questo serve un nuovo ruolo del PSE e Frans Timmermans può e deve svolgere un ruolo di leader Politico del PSE continuando la sua straordinaria opera inziata nella Campagna elettorale, grazie anche al nuovo Presidente del Parlamento Europeo Davide Sassoli, che ha fatto un discorso di insediamento all’altezza delle nuove sfide europee.

Solo così potremo metterci alle spalle il rischio di un ritorno al peggio del NOVECENTO, di cui si avvertono i segni anche dalla vicenda della “nave di guerra” speronata dalla capitana tedesca.

Vincenzo Valenzi

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