Nuovi guai per Zuckerberg

Scienza & Tecnologia

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Facebook è stata multata per 5 miliardi per il caso Cambridge Analytica per “violazione della privacy”. Il caso risalirebbe ad 2018 quando è stato denunciato un uso scorretto di dati provenienti da Facebook operato dall’azienda Cambridge Analytica. Il problema è stato quello di aver evidenziato una falla nella protezione dati, in particolar modo di quelli sensibili, da parte dell’azienda. Seppur l’azienda di consulenza e di marketing sia specializzata nel raccogliere dati dai social network (mi piace, commenti, contenuti condivisi) ed elaborare un profilo per ogni utente sulla base di queste informazioni, il problema nasce quando questi dati vengono venduti al miglior offerente.  Un’ombra nella storia viene infatti rappresentata dal sospetto che i dati di circa 87 milioni di utenti siano stati utilizzati durante la campagna elettorale per le presidenziali Usa nel 2016 a favore di Donald Trump a discapito di Hillary Clinton. Infatti il candidato repubblicano alla presidenza aveva utilizzato i servizi di Cambridge Analytica poiché funzionali alla strategia elettorale operata dal consulente Steve Bannon.

Sulla base di queste informazioni, secondo quando Wall Street Journal, la multa di 5 miliardi è stata valutata dalla FTC (Federal Trade Commission), l’autorità indipendente statunitense che tutela i consumatori. Il voto si è svolto a porte chiuse ed ha visto la vittoria per 3 a 2. Ora la decisione verrà trasmessa al Dipartimento della Giustizia che dovrà pronunciarsi sulla questione, anche se di prassi rappresenta una pura formalità. Anche il nostro Garante della Privacy, si era pronunciato in merito obbligando Facebook a pagare un milione di euro.

Seppure la multa risulta essere la più alta mai inflitta ad una compagnia tech dalla Ftc, per molti sembra comunque essere irrisoria. Infatti, così commenta David Cicilline, deputato democratico: “La FTC ha appena fatto un regalo di Natale con 5 mesi di anticipo a Facebook. È molto deludente che una compagnia così potente, colpevole di una cosa così grave, possa cavarsela con una tirata d’orecchi, una frazione dei suoi profitti annui”. Infatti la sanzione è stata per 5 miliardi di dollari, cifra che rappresenta solo il 9% dei proventi del 2018.

Di Sara Carullo

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