I piedacci degli uomini sulla luna

Scienza & Tecnologia

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Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Che faccio? Sono costretta a girare continuamente come una cretina intorno alla Terra e, ve lo dico chiaramente, signori uomini, molto chiaramente, ne farei volentieri a meno. Se potessi, ci credete?, mi sposterei in un’altra galassia, il più lontano possibile dagli uomini. Me n’andrei volentieri a zonzo per l’universo, se potessi. Sarebbe bello. Ma non posso. Se mi muovo succede il macello.  E mi vergogno, mi vergogno d’essere un satellite della terra e per questo mi nascondo alle volte o divento piccola piccola. Mi vergogno d’essere così vicino agli uomini.

Ho paura, una paura matta che un giorno gli uomini mi riducano come hanno ridotto la terra, che m’inquinino, mi devastino, m’intossichino, mi deturpino.  Non vedete come sono, bella, pulita, candida, dolce? E non mi è toccato sentire piedacci umani sulla mia pelle lucente di seta? Sono arrivati cinquant’anni fa, i signori uomini, senza neppure chiedermi il permesso, e da allora vivo nel terrore e rabbrividisco al pensiero che vengano a vivere qui. Vi accorgete mai che la luna alle volte rabbrividisce? Mi chiedete che faccio? Non vedete che faccio? Giro, giro e rigiro, che volete che faccia? Che fa l’altra faccia? L’altra faccia non vuole vedervi. Preferisce non assistere alle nefandezze che compiono gli uomini sulla terra. Preferisce guardare le stelle.

Renato Pierri

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