Farmaci a “denominazione di origine controllata”

Lazio

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Io a Roma frequento due farmacie. Di norma, sia nell’una sia nell’altra, i farmacisti si limitano a chiedere se desidero il generico oppure il farmaco”originale”, quello a “denominazione di origine controllata” come dico alle volte per celia al farmacista. Mai ricevuto un consiglio spontaneo in merito, neppure in altre farmacie (due a Milano) in cui sono entrato trovandomi lontano da casa. In una delle due farmacie di Roma, che frequento, una volta una delle diverse dottoresse che servono i clienti, sollecitata da me con domande in merito, ebbe a consigliarmi di acquistare i farmaci generici, aggiungendo che tutti nella sua famiglia assumevano farmaci generici.

Un’eccezione alla regola. Mi sembra ovvio che nessun farmacista, considerata la professione delicata, possa consigliare l’uno o l’altro farmaco per interesse. Credo semplicemente che non possono perdere del tempo ogni volta per spiegare ai clienti quale farmaco conviene assumere, se il generico oppure l’originale.

Non sarebbe giusto che fosse il medico di famiglia a dare spiegazioni in merito, giacché ha più tempo a disposizione ed è lui a prescrivere i farmaci?

Renato Pierri

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