La mente geniale e forse un po’ criminale di Agatha Christie

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Non dimenticherò mai lo stupore di un noto giornalista e critico letterario italiano dinanzi al silenzio di alcuni ragazzi alla domanda: “Chi è Poirot?” Altrettanto difficile dimenticare il suo commento: “Ma come si può non conoscere uno dei principali personaggi di Agatha Christie?”

Mio caro giornalista e critico letterario è possibile anche questo. Molti giovani leggono poco o niente, in generale il tempo dedicato alla lettura è veramente minimo, e per una serie di motivi, alcuni più validi di altri, o semplicemente per pigrizia o perché sin da piccoli nessuno ha letto loro una favola insegnando la bellezza dell’apprendimento attraverso un buon libro. E poi Agatha Christie è una giallista, non a tutti piacciono i gialli, anche se la scrittrice con i suoi innumerevoli romanzi fa parte ormai delle conoscenze letterarie da possedere.

Personalmente adoro la Christie, e Poirot accompagna le mie estati, leggo e rileggo le avventure in cui questo bizzarro investigatore belga si imbatte grazie all’abile penna della sua creatrice.

Secondo me Agatha Christie è stata ed è una scrittrice geniale con una mente un po’ criminale, forse senza un po’, partorire tanti assassini, con modalità e dinamiche differenti, e una trama articolata e disseminata da tanti indizi per arrivare al colpevole, ma poi di fatto è solo grazie alla spiegazione finale di Hercule Poirot che la mente si illumina e fa chiarezza sull’intero crimine e il suo autore. No, non è da tutti.

Agatha Christie era donna di grande cultura con una profonda conoscenza dell’animo umano, non a caso il suo personaggio è un fine conoscitore della psicologia umana. Poirot giunge alla verità e rende giustizia alle vittime grazie a tali conoscenze e alle sue famosissime “celluline grigie”. Un segugio basso, un po’ panciuto, con la testa a forma di uovo e con dei baffi invidiabili che cura in modo maniacale con unguenti e pomate molto costosi e profumati. Ovvio che Poirot non soffre di complessi di inferiorità per un fisico non certo perfetto, lui sa che è la perfezione, modestia a parte. A differenza degli altri investigatori, Poirot non perde tempo con le tradizionali tecniche investigative, a lui serve metodo e ordine, una poltrona per riflettere e far agire le sue adorate celluline. Amante della simmetria e dell’eleganza, il detective belga indossa abiti realizzati dalle mani di abili sarti, e sui quali non è possibile vedere nemmeno un granello di polvere. Gli piace stare al centro dell’attenzione e non perde occasione per sottolineare spudoratamente le sue grandi doti di investigatore.

Eppure questo personaggio che tanta fama ha dato ad Agatha Christie, di fatto non gli era tanto affezionata, non lo trovava così simpatico, la scrittrice in più di un’occasione ha dichiarato che Poirot l’annoiava. Chissà forse il successo è anche in questo…

F.Moretti

 

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