“Siti oscurati. Tutto è possibile quando di tratta di affari”

Attualità & Cronaca

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La notizia:  «La polizia, coordinata dalla procura della Repubblica di Roma e dalle Agenzie europee Eurojust ed Europol, sta eseguendo la più vasta operazione antipirateria mai condotta nel settore delle Iptv (web tv) illegali, che consentono di usufruire gratuitamente di canali satellitari a pagamento. L’operazione interessa numerosi Paesi europei: in Italia sono coinvolti 5 milioni di utenti, che saranno ora oscurati. Si tratta di un volume d’affari di 2 milioni di euro al mese. La Guardia di Finanza ha sequestrato la nota piattaforma ‘Xstream Codes’ oscurando i circa 700 mila utenti che ne usufruivano » (Ansa.it 18 settembre).
Come si vede, non si esita a dispiegare forze in grande stile quando si tratta di soldi, affari e multinazionali. Siti oscurati e sequestrati, anche con sede all’estero, arresti, utenti che rischiano il carcere. Allora si può? Allora è tecnicamente possibile perseguire siti e utenti che commettono un reato su internet? Certo che si.
Come mai però nessuno oscura i siti di pornografia non consensuale? Come mai nessuno pensa a perseguire gli utenti che pubblicano e commentano foto e video che stanno lì illegalmente? La differenza? Nel primo caso si vogliono tutelare interessi molto fruttuosi, nel secondo caso a nessuno importa niente delle donne rovinate da questi siti che continuano a pullulare indisturbati.
 
Carmelo Dini
 

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