Anche la Germania vuole la riforma del trattato di Dublino sui migranti

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 È il ministro dell’Interno Horst Seehofer ad annunciarlo nello stesso giorno in cui a a Roma il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, subito dopo il colloquio con Mattarella, promette all’Italia che “non sarà più lasciata sola”

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KAY NIETFELD / DPA / dpa Picture-Alliance

na nuova proposta di riforma del sistema d’asilo in Europa. È il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer ad annunciarlo, oggi a Berlino, nello stesso giorno in cui a a Roma il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier subito dopo il colloquio con Sergio Mattarella al Quirinale promette all’Italia che “non sarà più lasciata sola” ad affrontare l’emergenza migranti nel Mediterraneo.

Seehofer non è entrato nel dettaglio, limitandosi a spiegare che lunedì al vertice di Malta con Francia, Italia e la Valletta, insieme alla Finlandia in quanto presidente di turno del Consigli Ue e ai rappresentanti della Commissione di Bruxelles, verrà discusso un regolamento di transizione rispetto a Dublino. I risultati finali di queste consultazioni saranno presentati l’8 ottobre alla riunione dei ministri degli Interni Ue nel Lussemburgo.

Il ministro dell’Interno del governo di Angela Merkel aggiunge che gli accordi ne verranno fuori non dovranno in alcun modo favorire gli scafisti e i trafficanti del Mediterraneo: “Non possiamo mica instaurare una specie di servizio pendolari tra la costa libica e e l’Italia”. Motivo per cui sono previsti anche colloqui con i rappresentanti delle Ong. In pratica, su tutto questo pacchetto Seehofer preannuncia una “nuova iniziativa tedesca”. 

Attualmente, il cosiddetto sistema di Dublino prevede che dev’essere il Paese di primo approdo di un migranti a dover risolvere la questione del suo diritto d’asilo. “A che serve un sistema che non funziona?”, si chiede Seehofer, secondo il quale i relativi regolamenti “in massima parte” non non vengono messi in atto. In merito il suo ministero ha elaborato “nuove idee”, dice il ministro tedesco, per la cui realizzazione è però necessario il sostegno degli altri Stati dell’Unione europea.

La settimana scorsa il ministero dell’Interno tedesco aveva annunciato che avrebbe accolto un quarto dei migranti salvati nel Mediterraneo e approdati in Italia. Una presa di posizione che ha suscitato, tra l’altro, un notevole ‘fuoco amico’ nelle file della stessa Cdu/Csu: “È incredibile che come ministro federali ci si debba giustificare per il salvataggio di persone che rischiano di affogare”, risponde oggi Seehofer.

Il ministro ed ex leader della Csu ha anche accennato al colloquio avuto ieri con la sua nuovo omologa italiana, Luciana Lamorgese, che lo porta a sperare “in un nuovo capitolo di una buona collaborazione”. Riguardo al divieto di approdo nei porti italiani messo in pratica dal predecessore al Viminale, Matteo Salvini, ogni volta accompagnato da complicate trattative che comprendevano la Germania e altri Paesi Ue, Seehofer ha tagliato corto: “Questo concerto telefonico europeo deve finire”.

Le parole del ministro degli Interni tedesco appaiono essere pienamente in linea con le parole pronunciate oggi al Quirinale dal presidente tedesco Steinmeier, secondo cui è “necessario trovare soluzioni europee che siano in grado di alleggerire l’Italia”, laddove l’auspicio e’ quello di una una “collaborazione piu’ stretta” tra Berlino e Roma.

In pratica, Seehofer sembra muoversi a tutto campo sulla questione migranti: infatti ha anche fatto sapere che ad inizio del prossimo mese si recherà in Grecia e in Turchia, in seguito alla minaccia di Ankara di mettere fine all’accordo con l’Ue sottoscritta nel 2016: “È una cosa di cui e’ necessario occuparsi”, spiega.

Oltre 38 mila migranti sono approdati nei primi otto mesi dell’anno in Grecia e a Cipro, mentre sono 6500 quelli arrivati in Italia e a Malta, contro le 15 mila persone sbarcate in Spagna. “Se non riusciremo a mettere in piedi un nuovo sistema di regole sensato e sostenibile potrebbe esserci ad un movimento migratorio fuori controllo”. 

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