La guerra dei dazi colpisce anche l’Italia

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L’organizzazione mondiale del commercio (WTO)  ha deciso che gli Usa potranno imporre dai sulle merci proveniente dall’Ue per 7,5 miliardi di dollari l’anno. La decisione infatti rientra nella disputa legale tra Airbus e Boeing,  ossia tra le due più grandi aziende del settore. Boeing,  azienda americana, aveva accusato Airbus,  compagnia europea,  di aver ricevuto sussidi illeciti da parte dell’Unione Europea. Airbus aveva accusato Boeing di fare lo stesso. I dazi saranno applicati dal prossimo 18 ottobre. Colpiti i prodotti tecnologici del settore aeronautico con dazi pari al 10%; essi vengono realizzati in Regno Unito,  Francia, Germania e Spagna, ossia i paesi che formano il consorzio Airbus. 

Seppure tra circa dieci giorni la commissione statunitense Dsd si esprimerà su come redistribuire i 7,5 miliardi di dazi, il settore agroalimentare trema. Infatti, questo settore, simbolo dell’italianità, segna esportazioni negli Usa che valgono 4,2 miliardi euro. Colpiti con il 25% dei dazi alcuni dei prodotti più riconoscibili come il Parmigiano Reggiano,  il pecorino, il provolone, il prosciutto. Salvi invece prosecco e olio d’oliva. Coldiretti lancia l’allarme sul possibile contraccolpo del mercato italiano,  facendo la conta delle perdite in euro. Per l’Italia l’applicazione di queste tariffe risulterebbe particolarmente problematica poichè gli Usa sono uno dei principali mercati per l’export (pari al 30%).

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano, fa sapere in una nota che: “Il dazio passerà dagli attuali 2,15 dollari al chilo a circa 6 dollari al chilo. Ciò significa che il consumatore americano acquisterà il Parmigiano Reggiano ad un prezzo maggiorato: se oggi il costo è pari a circa 40 dollari al chilo, dal 18 ottobre a scaffale sarà ben oltre 45 dollari al chilo”. Colpito anche il Grana Padano. Gli altri paesi invece avranno dazi applicati su altri alimenti come olio, vini francesi, whisky scozzese,  Emmental svizzero, groviera.

Subito il commento di Giuseppe Conte: “L’Italia si rende perfettamente conto che c’è una tensione commerciale a livello globale e,  sicuramente,  la prospettiva di questo confronto sui dazi tra Usa e Ue non può non considerare che siamo coinvolti come Unione europea. Confidiamo di poter ricevere attenzione dal nostro tradizionale alleato di quelle che sono alcune nostre produzioni strategiche”.

Di Sara Carullo

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