Abolito il termine ‘Alto Adige’, non si potrà più dire nemmeno ‘altoatesino’

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Lo ha deciso dal Consiglio provinciale di Bolzano. L’unica dizione in lingua italiana da utilizzare per indicare la terra di confine più a nord d’Italia sarà ‘Provincia di Bolzano’. Ma tra i partiti divampa la polemica

Le parole ‘Alto Adige’ e “altoatesino” sono parole cancellate per legge e dal giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione, non dovranno più essere usate. L’unica dizione in lingua italiana da utilizzare per indicare la terra di confine più a nord d’Italia sarà ‘Provincia di Bolzano’. Resta invariato il vocabolo in lingua tedesca, Suedtirol.

È quanto stato deciso dal Consiglio provinciale di Bolzano che con 24 sì (Suedtiroler Volkspartei, Suedtiroler Freiheit e Freiheitlichen), il no di L’Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia, quello della Lega e 5 astensioni (tra PD, Verdi, Team Koellensperger), ha approvato il disegno di legge n.30/19-XVI di iniziativa giuntale circa le “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma di Bolzano derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea”.

Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher nel suo intervento ha detto: “Credo che il Governo italiano non si permetterà di impugnare questa legge, l’impugnazione sarebbe un grave affronto, e comunque non ci sarebbero problemi davanti alla Corte costituzionale”.

Successivamente il Landshauptmann ha aggiunto: “Il mio appello è di venirci incontro, io preferisco il termine ‘Sudtirolo’ ma nella Costituzione si parla di ‘Regione Trentino Alto Adige/Sudtirol’ e di ‘Provincia autonoma di Bolzano'”. Il consigliere Alessandro Urzì (L’Alto Adige nel Cuore) ha sostenuto che questi sono “atteggiamenti anti-italiani, non antifascisti”. 

La deputata e coordinatrice regionale del Trentino Alto Adige di Forza Italia, Michaela Biancofiore si appella a ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia e al Commissario del governo di Bolzano, “affinché la aberrante legge approvata dal consiglio della Provincia di Bolzano, a maggioranza etnica Svp-destre, che abolisce il nome Alto Adige, venga immediatamente impugnata”.

Biancofiore parla di “atto gravissimo di abolizione della toponomastica, un attentato vero e proprio alla Costituzione” aggiungendo che “lasciar passare un tale affronto al sistema Paese sarebbe come accettare che una minoranza nazionale che assuma il controllo del governo nazionale, abolisca il termine Italia”.

“La Lega in aula in Consiglio provinciale ha votato assolutamente contro la proposta di togliere la parola Alto Adige, i nostri quattro consiglieri hanno votato contro questo emendamento”, spiega il commissario della Lega in provincia di Bolzano, Maurizio Bosatra. I quattro consiglieri sono Giuliano Vettorato (vicepresidente della giunta), Massimo Bessone, assessore, Rita Mattei e Carlo Vettori. La Lega è partner di giunta assieme alla Suedtiroler Volkspartei. La Svp ha votato a favore dell’abolizione delle parole “Alto Adige” e “altoatesino”.  “Condivido le parole del presidente Kompatscher nel dire che è stato un errore cancellare Alto Adige”, dice Bosatra e aggiunge, “siamo assolutamente pronti a sederci intorno a un tavolo con la Svp per trovare quanto prima una soluzione”.

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