Della Corte e D’alessandro in “Uscita D’emergenza”

Teatro

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Finalmente a Roma, Uscita d’Emergenza il testo del drammaturgo Manlio Santanelli diretto da Claudio Boccaccini. In scena Felice Della Corte e  Roberto D’Alessandro dal 31 ottobre al’17 novembre, solo dal giovedì alla domenica.

Uno dei più famosi e acclamati capolavori della drammaturgia contemporanea, definito da molti un “Aspettando Godot napoletano” dove comicità e dramma si mescolano.

Un testo, quello in scena al Teatro Marconi di Roma, che i due protagonisti – coppia vincente del teatro italiano, respirano tutto d’un fiato, appassionando il pubblico della capitale tra risate e amare riflessioni sulla vita.

 

L’esistenza li ha messi a dura prova e ha lasciato loro soltanto l’amaro sapore della memoria. Pacebbene(Roberto D’Alessandro) e Cirillo(Felice della Corte), rispettivamente ex-sagrestano ed ex-suggeritore. Come dire: marginali ai margini di ogni emarginazione, rischiano di perdere qualunque identità. Non sono in grado di esprimere altra volontà se non quella di spostarsi – intersecandosi e delimitandosi, sorreggendosi e calpestandosi – su e giù per la lesionatissima unica stanza che costituisce il loro covo. Senza altra libertà se non quella di evocare (annodandosi reciprocamente nei vischiosi fantasmi della religione, del corpo – opaco e irrequieto – dell’infanzia, del sogno) un passato frusto e ambiguo, fra minacce, reciproci sospetti, equivoci e travestimenti. Incapaci di sopportarsi impossibilitati a separarsi. Li domina il bradisismo; un terremoto che non è solo minaccia continua di sprofondare, ma piuttosto certezza di un perenne vacillare. Fuori: lo scenario desolato di una città abbandonata. Bisognerebbe andarsene, scappare da lì ma tutte le vie di fuga sono ostruite e non esiste più nessuna “uscita d’emergenza”.

@giuScarlato

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