Consulta: illegittima la radiazione dall’ordine di un medico assessore

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Bonaccini: abbiamo sempre avuto la convinzione che fosse grave l’invasione della sfera di autonomia costituzionalmente riservata alla Regione

La Corte costituzionale, riunita il 5 novembre  in camera di consiglio, ha esaminato il ricorso con cui la Regione Emilia-Romagna ha sollevato conflitto di attribuzione nei confronti dell’Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Bologna. La Regione ha impugnato la sanzione della radiazione dall’albo dei medici adottata dalla Commissione disciplinare dell’Ordine nei confronti di un medico assessore regionale alle politiche per la salute, perché aveva proposto e contribuito ad approvare una delibera della Giunta regionale sulla possibilità di impiegare infermieri nelle ambulanze anche in assenza dei medici. Delibera non gradita all’Ordine. In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio Stampa della Corte costituzionale fa sapere che, a conclusione della discussione, il ricorso è stato accolto. La Corte ha deciso che non spettasse all’Ordine provinciale dei medici di Bologna adottare un provvedimento disciplinare nei confronti di un componente della Giunta regionale medico, per aver proposto e concorso ad approvare un atto politicoamministrativo regionale sgradito all’Ordine professionale. Così facendo, l’Ordine dei medici ha invaso la competenza assegnata alla Regione dagli articoli 117, terzo comma, e 118 della Costituzione, in materia di organizzazione sanitaria. La Corte ha ritenuto che l’Ordine, nel sanzionare il medico/assessore, di fatto ha sindacato le scelte politico-amministrative della Giunta in materia di organizzazione dei servizi sanitari, su cui non ha alcuna competenza.

La Consulta “ha confermato che non puo’ essere un ordine professionale a sindacare le scelte politico amministrative di una istituzione. Sono molto soddisfatto perche’ sono state accolte le ragioni per le quali come Regione avevamo impugnato la radiazione dall’Ordine dei medici dell’assessore alla Salute, Sergio Venturi. Ma sono estremamente soddisfatto soprattutto per Sergio, perche’ essere radiati ingiustamente dalla propria professione, e’ stato un atto grave e inaccettabile”. Cosi’ il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo la decisione della Corte Costituzionale che ha sancito l’illegittimita’ della radiazione dall’Ordine dei medici di Venturi. “Al di là dell’essere convinti dell’efficacia del nostro provvedimento – prosegue il presidente della Regione – abbiamo sempre avuto la convinzione che fosse grave l’invasione della sfera di autonomia costituzionalmente riservata alla Regione. La Corte ha ripristinato la legalita’ violata”.
“Ringrazio prima di tutto la mia famiglia- afferma da parte sua Sergio Venturi in una nota – che mi è stata accanto anche nei momenti di sconforto, gli avvocati che ci hanno dato convinzione e tenacia. Vorrei ringraziare anche quegli avversari politici che mi avevano espresso solidarieta'”. Un “grazie a Stefano Bonaccini e ai colleghi della giunta, per il sostegno fondamentale che mi hanno dato. Da stasera – conclude l’assessore – ho di nuovo la conferma che il mio lavoro non meritava un provvedimento che aveva, in un colpo solo, cancellato tutti i sacrifici di chi mi aveva consentito, per primi i miei genitori, di poter portare a termine gli studi universitari”.

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