Sardine alla conquista di Modena e Firenze

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Un pesce è diventato il simbolo della protesta anti-Salvini. Le sardine hanno conquistato Bologna… e ora?

A Bologna, 15mila persone si sono riunite in Piazza Maggiore, senza bandiere di partito o altri simboli. L’idea è partita dalla mente di 4 ragazzi che hanno sentito la necessità di opporsi a Matteo Salvini e alla campagna elettorale che sta conducendo in Emilia-Romagna.  Mattia Santori, Andrea Gareffa, Giulia Trappoloni e Roberto Morotti da un semplice evento su Facebook, sono riusciti a radunare una folla immensa, maggiore delle loro stesse aspettative. Volevano dimostrare di riuscire a superare la capienza del palazzetto in cui Matteo Salvini avrebbe fatto l’intervento a sostegno di Lucia Borgonzoni: è stata più che raddoppiata.

Il simbolo scelto testimonia la forza del piccolo sul grande, del debole sul forte. Dopo Bologna, le sardine si riuniranno anche a Modena il 18 novembre e a Firenze il 30 novembre. Si legge nel post Fb della pagina di ‘6000 sardine’: “”Ieri in quella piazza è cambiato qualcosa. Abbiamo ripreso ciò che ci appartiene utilizzando mezzi che il populismo non conosce: la gratuità, l’arte e le relazioni umane”. Qualcosa è cambiato davvero: si è presa coscienza che per fare politica, quella che parte dalle fondamenta della società, non serve molto, Lo testimonia il fatto che il richiamo di pochi ha mobilitato migliaia di persone.

Il successo di questa iniziativa passa di certo attraverso il potere dei social attraverso i quali l’idea è stata diffusa ma che ha visto anche l’utilizzo di forme più tradizionali di pubblicizzazione come il volantinaggio, le telefonate, il porta a porta. L’unione tra il vecchio e il nuovo ha generato l’innovazione più pura, quella che nasce dal basso, dalla società civile ma che si diffonde attraverso la tecnologia.

Il primo “flash mob ittico della storia” ha fatto il botto, ma attenzione: il banco di sardine sicuramente si dirigerà numeroso sia a Modena e a Firenze e, probabilmente, verso altre città. Questa evento ricorda per molti aspetti il movimento “Friday for Future” e gli scioperi del clima che hanno riempito piazze e città. Tutti hanno cavalcato quell’onda, media e politici in primis, sottolineando la giustezza delle loro rivendicazioni come se si fosse scoperta l’acqua calda.

Sorge dunque una domanda: tra quanto saliranno i nostri politici sulla ‘carrozza delle sardine’? Tra quanto il partito di turno si impossesserà di questa idea? Il messaggio è semplice ed efficace, talmente tanto che da essere riadattabile in mille salse diverse a seconda degli scopi.

Di Sara Carullo

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