Tra Borgonzoni e Bonaccini vince il fair play. Malgrado sanità e sardine

Politica

Di

A Carta Bianca è andato in onda il primo confronto tra i candidati a guidare l’Emilia Romagna. Solo qualche piccolo affondo dialettico in un incontro senza grandi sussulti . 

Tantissima sanità, molto fair play (appena incrinato da qualche piccolo affondo dialettico) e un pizzico di sardine, intese come movimento spontaneo tenuto a battesimo dalla regione e ormai in formato esportazione. Sono gli ingredienti principali del confronto tv di ieri sera, ospitato da CartaBianca su Rai3 tra Borgonzoni e Bonaccini.

“Stefano” e “Lucia” – a tratti i duellanti per la guida dell’Emilia-Romagna si danno del tu – si confrontano sciorinando numeri su numeri, sostanzialmente sulle criticità di un sistema sanitario che il presidente della Regione ha rivendicato “migliore di quello veneto”, stuzzicando l’antagonista della Lega sul tema che “è stato il tuo governo a riconoscere all’Emilia-Romagna il valore di benchmark in materia”.

 

Borgonzoni ha invece mostrato un voluminoso pacco di carte, “le segnalazioni di 300 cittadini” per evidenziare punti critici e Bonaccini si è detto disponibile a esaminarle e rispondere, perché “rispondiamo a tutti”. Il tono è salito un po’ quando la candidata della Lega ha invitato l’avversario “a non ricorrere a trucchetti”. È stata secca la replica, stavolta usando il cognome: “attenta alle parole Borgonzoni”. Il faccia a faccia, oltre questo breve momento, si sè snodato senza punte polemiche.

Alla fine, l’esponente leghista ha respinto al mittente anche l’accusa di essere stata troppo nell’ombra del leader, Matteo Salvini. “Almeno questa sera hanno capito tutti benissimo che non è come dice lui, che sono ‘non parlante'”. 

I due sfidanti si sono trovati anche d’accordo quando si è toccato il tasto del ‘censimento dei citofoni’ di alcuni esponenti locali di Fratelli d’Italia che, per denunciare quello che ritengono uno squilibrio a danno degli italiani nell’assegnazione delle case popolari, hanno fotografato e diffuso i nomi sulle targhette dei citofoni. “Non è questo il modo… Così si presta il fianco alle polemiche”. Questa è stata la censura arrivata dall’esponente leghista, con Bonaccini ad apprezzare il fatto che “Borgonzoni non condivida queste modalità”.

Le distanze sono tornate ad ampliarsi quando si è toccato il tasto ‘sardine‘. Bonaccini ha assicurato che non intende “mettere il cappello su un movimento spontaneo” ma ha anche segnalato che per esempio a Modena “è accaduto qualcosa che qualche mese fa era inimmaginabile, con Salvini costretto a ripiegare su un ristorante mentre la piazza era piena di migliaia di persone”.

Qui Borgonzoni ha tirato fuori lo screenshot dell’attivista che ha postato sui social una foto di Matteo Salvini a testa in giù, auspicando l’arrivo di un ‘giustiziere sociale‘ aggiundendo “che sono felice che ci siano le piazze ma è inammissibile che chi le organizza faccia queste cose”. E qui è Bonaccini a segnalare che “quella ragazza ha fatto un errore drammatico ma attenti ad additarla al ludibrio social che ho visto si sta scatenando”.  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube