L’Albania trema. Almeno 18 morti e centinaia di feriti

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Poco prima delle quattro del mattino, un sisma di magnitudo 6,4 ha portato lutti e distruzione tra Durazzo e Tirana. La scossa è stata avvertita anche in Puglia e Basilicata. L’Italia invia personale della protezione civile e dei vigili del fuoco

La paura, la distruzione e la morte sono arrivate alle 3.54 del mattino, quando l’Albania ha cominciato a tremare: un sisma di magnitudo 6,4 – con epicentro nel mare Adriatico 10 chilometri a nord della città di Durazzo e 40 chilometri a ovest di Tirana, con una profondità di 38 chilometri – ha fatto, secondo un bilancio assolutamente provvisorio, 18 morti e almeno 600 feriti.

Altre due scosse sono state registrate lungo la costa albanese settentrionale, rispettivamente di magnitudo 5,3 e 5,4 della scala Richter.

Ad essere colpita in modo particolare è stata Durazzo: la città portuale di 300 mila abitanti ha subito numerosi crolli e la gran parte delle vittime, tra cui due bambini, mentre nella capitale Tirana è stata protagonista la paura: migliaia di persone hanno lasciato le abitazioni e sono scese per strada. A Thumane, ha spiegato il governo, ci sono stati almeno tre morti e ci sono “persone intrappolate nelle macerie”.

Kurbin un cinquantenne è saltato dal piano alto di un edificio ed è morto, mentre un automobilista ha perso la vita quando la strada su cui viaggiava si è aperta in due. Dalle macerie sono state estratte vive 41 persone, tra cui un giovane prigioniero delle macerie dell’hotel Vila Palm, a Durazzo.

La scossa è stata avvertita anche in Puglia e in Basilicata. In mattinata un’altra scossa di magnitudo 5,4 è stata registrata alle 10:19 in Bosnia-Erzegovina. L’epicentro del sisma è stato rilevato a 6 km a Sud-Est di Blagaj e l’ipocentro era a 10 km di profondità.

Si mobilita la comunità internazionale

La comunità internazionale si è mobilitata per aiutare il Paese balcanico. “tutti gli amici dell’Albania si stanno rapidamente attivando”, ha affermato il premier, Edi Rama. La Commissione europea ha messo in moto il meccanismo europeo di protezione civile. “Squadre di Italia, Grecia, Romania sono già state mobilitate”, ha detto la portavoce della Commissione, Mina Andreeva: “Abbiamo anche ricevuto – ha aggiunto – offerte di assistenza supplementare di Ungheria, Germania, Croazia, Francia, Lettonia, Repubblica Ceca e Turchia. Inoltre abbiamo attivato il sistema Copernicus per la produzione di immagine satellitari delle zone colpite”.

L’Italia ha messo a disposizione un elicottero CH-47 dell’Esercito e un aereo C-130 dell’Aeronautica militare per il trasporto in Albania di assetti della Protezione Civile e dei vigili del fuoco, mentre la protezione civile italiana ha inviato a Tirana e Durazzo uomini e materiali del Servizio Nazionale per garantire il soccorso alla popolazione nelle prime fasi dell’emergenza.

Possibili nuove scosse

La preoccupazione della popolazione e delle autorità aumenta in vista di ciò che potrebbe accadere nelle prossime ore. Il terremoto, ha spiegato all’AGI il sismologo Alessandro Amato, responsabile del Centro allerta tsunami dell’Ingv – “è stato l’inizio di una sequenza. È possibile che arrivino altre scosse piuttosto forti”.

“Nelle ore successive alla prima scossa ne sono arrivate altre due di magnitudo superiore a 5 – ha sottolineato lo scienziato – e poi decine di intensità più lieve. D’altro canto il terremoto della notte scorsa in Albania come intensità è stato pari a quello di Norcia dell’ottobre 2016 che, come sappiamo, ha avuto decine di migliaia di repliche”. 

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