Snapchat, anzi Snap che di Snapchat è la società madre, verificherà una ad una tutte le pubblicità politiche. Soprattutto in vista della presidenziali Usa del prossimo anno. É questa la posizione del social del fantasmino. A definirla il CEO Evan Spiegel, che di fatto piazza la società a metà strada tra Facebook, che ha scelto di lasciare spazio agli annunci, e Twitter, che ha deciso la rimozione totale degli annunci politici.
Non permetteremo alla disinformazione di insinuarsi
“Sottoponiamo tutte le pubblicità, comprese quelle politiche, a una revisione – ha spiegato Spiegel nel corso di un’intervista a CNBC – quello che stiamo cercando di fare è creare uno spazio sulla nostra piattaforma per la pubblicità politica. Visto che siamo in grado di raggiungere molti giovani elettori, alcuni al primo voto, vogliamo che siano in grado di prendere parte alla conversazione politica. Ma senza permettere alla disinformazione di insinuarsi”.LEGGI ANCHE: Jack Dorsey: Twitter vieterà la pubblicità politica (tutta) sulla piattaformaCome per la tv via cavo
Una cosa simile, ha ricordato sempre Spiegel, succede con le tv via cavo. Secondo le regole della Federal Communications Commission, mentre i broadcaster non possono censurare le pubblicità politiche per problemi di accuratezza, le tv via cavo non sono vincolate dalle stesse politiche federali.LEGGI ANCHE: Anche Google potrebbe cambiare i suoi piani sulla pubblicità politicaI numeri della pubblicità su Snapchat
Il business della pubblicità di Snapchat è più piccolo di quello di Facebook e Google, ma il business della condivisione di foto ha registrato una crescita del 50% della pubblicità nel terzo trimestre di quest’anno (per un ammontare di 446 milioni di dollari).