Con un post su Facebook un legale ha auspicato “blocchi delle progressioni in carriera, condotte antisindacali, prepensionamenti a raffica” ai dipendenti della giustizia, che hanno reagito indignati
“Vi auguro di non poter mangiare nemmeno un singolo struffolo” scrive ancora il legale, il cui post ha scatenato l’indignazione del personale della giustizia e una presa di posizione della Associazione dipendenti giudiziari italiani (Adgi).
Le pec cui l’avvocatessa fa riferimento servono a notificare ai legali e alle parti coinvolte in un procedimento, atti, provvedimenti e ordinanze emessi dai magistrati, come ad esempio fissazioni di udienze, di interrogatori e giudizi immediati.
“Auguro blocchi delle progressioni in carriera, condotte antisindacali, prepensionamenti a raffica” insiste l’avvocatessa in un commento successivo sul proprio profilo aperto a tutti.
Il post è stato criticato da decine di lettori e ha innescato la reazione di Maria Cristina Marcone, presidente dell’Adgi, secondo cui “ogni giorno negli uffici giudiziari si compie un vero ‘miracolo’, mentre chi è coinvolto in varie forme nel sistema giudiziario non comprendere la critica situazione e i mille adempimenti di certificazione, esecutività e di notifica che si attuano ogni giorno a cura dello stesso, invero si pretende qualità e velocità lavorativa e si presuppone anche di scandirne i tempi”.
Da tempo, ormai, sindacati e associazioni di dipendenti della giustizia denunciano le carenze di organico. “Il personale giudiziario cerca di gestire al meglio i tempi” aggiunge Marcone in una nota, “ma accade che qualche avvocato si lamenti o si sia lamentato ultimamente per le numerose pec di notifica con termini perentori inviate prima di Natale. Purtroppo come tutti sanno, la cronica carenza di personale negli uffici giudiziari produce a volte lavori a singhiozzo”.