ROMA – Non volevo certo finire all’ospedale proprio l’ultimo giorno dell’anno e così mi sono accinto con molta cautela ad attraversare via Bardanzellu, sulle strisce pedonali, in prossimità del semaforo dell’incrocio con viale Palmiro Togliatti. Due macchine sono passate veloci come se non esistessi, anche perché il semaforo era verde e sarebbe stato un dispiacere per i due automobilisti arrivare al semaforo col rosso. Arriva la terza macchina il cui guidatore, vedendo il vecchio signore con la barba bianca, che sarei io, capisce e si ferma.
Ma io, conoscendo bene le abitudini degli automobilisti romani, e non avendo nessun’intenzione di perdermi il cenone, procedo solo fino a metà strada. Chi si fida infatti, dell’altra macchina che sta sopraggiungendo sulla corsia di sorpasso? Come prevedevo, la ragazza al volante, infischiandosene della macchina ferma, mi sfreccia davanti come un razzo per arrivare in tempo al semaforo prima che cambi colore. Ho battuto le mani alla guidatrice, le ho gridato brava. Credo se ne sia accorta, spero si sia un po’ vergognata, dopo aver frenato al semaforo, diventato inesorabilmente rosso. Mi è venuta voglia di andare a dirgliene quattro. Meglio non guastarsi la festa, che ne sai che tipo è, mi sono detto.
Renato Pierri