Italia futura  

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Non avremmo mai immaginato che l’Italia potesse assumere l’assetto socio/politico nel quale stiamo vivendo. Vivendo male; perché non lo identifichiamo nostro.

Come non lo riconoscono milioni d’italiani. Se far politica sul serio significa anche interessarsi ai problemi degli altri, è evidente che parecchi nostri politici hanno programmi diversi.

La crisi economica, nonostante le assicurazioni, c’è ancora. Il fardello di problemi resta “pesante”. Di fatto, è l’immediato futuro che ci preoccupa.

Del resto, le incongruenze di questo nostro Paese non sono solo recenti. Il potere legislativo, quindi il Parlamento, è sempre più polemico che costruttivo.

Neppure il 2019 è finito con i presupposti di uno sbocco socio/politico sicuro. L’economia nazionale è in stallo. Il patto Zingaretti/Di Maio rappresenta un’incoerenza che non è neppure sfuggita ai Partiti che non azzarderemmo collocare all’opposizione di questo “Centro/Sinistra” atipico.

Intanto, ripensiamo agli anni’ 60 quando, anche se con spirito più partigiano, quando la partecipazione alla vita pubblica del Paese era una realtà da conquistare quotidianamente. E’ passato più di mezzo secolo d’allora. Precedenti Generazioni hanno lasciato il posto all’attuale. Il posto, ma non, tuttavia, gli ideali.

Giorgio Brignola

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