Il Bari soffre ancora ma vince. La Reggina è più vicina

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Se non è stata apoteosi poco ci è mancato. E già perché il Bari vince, ovviamente, soffrendo più del dovuto mentre gli I-phone dei tifosi sancivano prima il pareggio della Virtus Francavilla e poi il vantaggio, risultato terminato così. E allora un giubilo (in barese si direbbe il “gibillero”) si è scatenato al fischio finale dell’arbitro di Jesi che ha sancito l’avvicinamento del Bari alla Reggina, squadra che incontrerà domenica prossima al Granillo nella partita” dell’anno.

Dopo la vittoria roboante dai contorni agrodolci conseguita con il Rieti dove il Bari, per larghi tratti, si è complicato la vista, senza nemmeno il tempo per prendere fiato, ecco la seconda gara casalinga contro la vice cenerentola del torneo, la Sicula Leonzio, squadra anch’essa battuta all’andata sul proprio terreno (un terreno di patate, per la cronaca), diciamo immeritatamente in quanto la squadra di Cornacchini subì per una buona trequarti di gara gli assaliti siciliani tanto che il migliore in campo fu Frattali. Diciamo che quella vittoria, fu un secondo campanello di allarme dopo la sconfitta in Coppa di Avellino. Certo, l’abito elegante di squadra che deve vincere sempre, a tutti i costi fino alla fine del torneo, è scomodo perché di difficile confezionatura, fatto sta che il Bari ha il dovere di provarci nonostante le trasferte proibitive che avrà da qui fino a fine campionato: il Bari dovrà recarsi a Reggio Calabria, a Monopoli, a Terni, a Potenza, a Catanzaro, a Teramo, a Cava de’ Tirreni e a Vibo Valentia, queste due ultime, diciamo rigorosamente tra virgolette, le più abbordabili delle altre. In casa, invece, si prospetta un calendario in discesa. Ma si sa, i conti li fa il campo, unico giudice del risultato anche se, obiettivamente, espugnare le prime sei del girone in casa loro sarà arduo, nonostante i rinforzi. Occorrerà un super Bari capace di far terra bruciata attorno a sé.

Oggi la seconda vittoria consecutiva in casa contro la derelitta Sicula (che, poi, tanto derelitta non è sembrata anche se – si sa – qui a Bari un po’ tutte giocano la partita della vita impegnandosi più del dovuto), che, così come il Rieti, ha fatto la sua onesta partita, tutti in difesa alla ricerca di una giocata efficace che, per un breve periodo, è pure riuscita facendo, tanto per cambiare, tribolare la difesa barese priva del suo perno Di Cesare. Ma ormai la squadra di Vivarini ci ha abituato in tal senso e riteniamo che per tentare di vincere le suddette gare, occorre che questi limiti vengano smussati fino a scomparire del tutto altrimenti tutti gli sforzi saranno vani. C’era, per amor di verità, l’alibi della partita di tre giorni fa e quella di domenica prossima che prevedeva stanchezza e risparmio, fatto sta che si è sofferto fino al 96’. Certo, la sconfitta della Reggina contro il Francavilla aiuta al morale della squadra che, ormai, si sente, forse, pronta ad un recupero eccezionale verso la squadra calabrese che, tra rigori sospetti e meriti indiscussi, sta dominando oltre i propri limiti il campionato, perché il Bari con 40 punti del girone di andata ha rispettato le aspettative, ma la Reggina no. La Reggina è andata ben oltre, forse inconsapevolmente, e forse adesso sta scontando le forze messe in campo, un calo prevedibile, tuttavia, un calo cui il Bari deve approfittare. Ma tant’è. Occorre prenderne atto e cercare di vincerle tutte, magari sfruttando a pieno gli innesti qualitativi di Laribi e di Maita (e chissà chi altri ancora) per sperare in un ulteriore passo falso reggino.

La vittoria contro la Sicula con un gran gol del solito Simeri (gol in comproprietà con Antenucci e Maita), striminzita e piena di errori (clamoroso quello dove Lescano stava per portare in vantaggio i siciliani quando il pallone preso di testa si è stampato sul palo a Frattali battuto), senza nemmeno un vero tiro in porta da parte delle due squadre e con qualche giocatore nuovo al posto di altri che hanno tirato la carretta fin adesso, va bene, i tre punti fanno sempre piacere incasellarli, ma quando si scrive di una squadra in perenne bilico tra la vittoria e la beffa, peraltro contro la penultima in classifica, forse dovuta anche alla stanchezza per il ravvicinato incontro di domenica scorsa, beh allora occorre descrivere la cronaca con uno stato d’animo diverso e, se vogliamo, quasi monotono visto che è una prerogativa fissa del Bari quella di complicarsi la vita. Sempre. Mai una vittoria netta senza problemi soprattutto in casa. Una vittoria piena di problemi maturata nel corso dei novanta minuti e non sul finale di gara così come accaduto contro il Rieti. Mai una vittoria senza sofferenza per una squadra seconda in classifica dalla quale ci si dovrebbe aspettare ben altre prestazioni.

Il Bari ha espresso sprazzi di vitalità giocando un discreto primo tempo finendo, come al solito, per incasinarsi l’esistenza mostrando i soliti limiti oggettivi nonostante si stia parlando della seconda della classe. Il Bari  ostenta limiti strutturali, incapace di gestire un risultato netto. Saranno limiti psicologici, tattici, di personalità, chissà, fatto sta che sono apoditticamente limiti inconfutabili. Soprattutto per una squadra costretta, obbligata a cercare la perfezione evitando di far calare l’intensità e l’attenzione. Le cose buone da ascrivere nel nostro articolo sono le prove di Maita, di “Commissario Montalbano” Simeri (sempre più assomigliante al celebre commissario televisivo) e di Laribi che inizialmente hanno fatto fatica ad entrare in partita ma poi, man mano che è passato il tempo, si sono calati bene in campo provando giocate di alta qualità risultando tra i migliori in campo. Il resto della squadra inutile nasconderlo, ha stentato pur impegnandosi alla morte, Perrotta su tutti che ha sbagliato almeno tre situazioni che potevano risultare devastanti nell’economia del risultato.

Adesso testa al Granillo dove il Bari, col morale se non altro alto, cercherà di dare scacco alla Reggina in quella che si preannunci la “partita” dell’anno. Anche se una vittoria non sarà decisiva ma, almeno, vincendo, recupererebbe tre punti così da distanziarla di soli tre punti. Occorrerà la partita perfetta, consapevoli della propria forza ma occorrerà rimanere anche umili rispettando la capolista indiscussa.

 

Massimo Longo

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