“New Space Economy”, la ricerca aerospaziale ha base in Puglia: intervista al Dott. Francesco Taccogna

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I segreti dei “viaggi interstellari” non sono mai stati così vicini dall’essere studiati e compresi; in questo momento le grandi menti che con i loro strumenti di calcolo e progettazione, si stanno avvicinando più di tutti all’obbiettivo hanno radici sul suolo pugliese. La regione Puglia negli ultimi anni ha contribuito notevolmente allo sviluppo di una prolifica sinergia tra il polo industriale-tecnologico “made in Puglia” e gli istituti di ricerca sul territorio, su tutti il CNR, nell’ambito della ricerca aerospaziale.

Nel dicembre 2019 si è tenuta a Roma la NSE – New Space Economy, una vetrina importante per aziende pugliesi come:

 G-nous di Bari; Imt di Valenzano (Ba); Novotech Aerospace Advanced Technology di Manduria (Ta) e Planetek Italia di Bari a cui si sono unite Exprivia / Italtel di Molfetta (Ba), Ids Ingegneria dei Sistemi di Grottaglie (Ta) e Sitael di Mola di Bari (Ba).

Per comprendere meglio gli aspetti delle ricerche aerospaziali che si stanno sviluppando in Puglia abbiamo avuto il privilegio di intervistare il Dott. Francesco Taccogna che, con la sua formazione ed esperienza professionale nel settore, ci ha guidato in un viaggio di andata-ritorno dalla Puglia allo spazio.

Di seguito illustriamo la biografia del nostro intervistato e l’intervista integrale.

Francesco Taccogna, laureato in Fisica e PhD in Chimica dei Materiali Innovativi presso l’Università degli Studi di Bari. Post-doc con borsa Marie-Curie presso il Max-Planck Institute di Greifswald (Germania).

I principali interessi di ricerca sono la dinamica e cinetica di non equilibrio in gas rarefatti e plasmi freddi.

Ospite di Università ed enti di ricerca come Keio University (Giappone), Princeton Plasma Physics Laboratory (USA). Premiato dalla Società Italiana di Fisica per la migliore comunicazione in fisica della materia nel 2019. E’ membro di diverse società scientifiche (AIAA, ERPS) ed editore delle riviste IEEE-Transaction on plasma science e Frontiers in physics. Autore di circa 100 lavori scientifici su riviste internazionali con più di 2000 citazioni. 

1) Qual è l’aspetto della NSE che secondo lei vede la Puglia in prima linea. 

Fra i numerosi aspetti della NSE, i cosiddetti satelliti di classe small (peso inferiore a 500 kg) rappresentano una delle applicazioni di forte interesse. Per via dei loro costi ridotti, tali mini-satelliti garantirebbero un utilizzo dello Spazio accessibile a molte Università e/o compagnie private.

Il loro uso permette l’acquisizione di immagini ad alta risoluzione, servizi per Internet e telecomunicazioni, risposta a disastri, monitoraggio ambientale e sorveglianza militare, esplorazione spaziale ed esperimenti scientifici in assenza di gravità. Ad oggi i mini-satelliti lanciati superano le migliaia di unità e il loro sviluppo è in crescita esponenziale.

Uno dei principali componenti del mini-satellite è il motore. I mini-satelliti richiedono dispositivi di mini-propulsione che forniscano precisi e prolungati impulsi a bassa spinta. A questo scopo, i propulsori al plasma conosciuti anche come motori ionici, si prestano bene alla miniaturizzazione (scale-down).

La sede di Bari dell’Istituto per la Scienza e Tecnologia dei Plasmi del CNR è impegnata nello sviluppo di modelli numerici per la comprensione del comportamento dei propulsori al plasma.

2) Ci parli dell’Istituto del CNR di Bari nel quale lavora.

CNR-ISTP Bari ha sviluppato competenze considerate di nicchia nella comunità scientifica internazionale. Il centro di ricerca barese si occupa sin dai primi anni ’70 di plasmi freddi, cioè di gas ionizzati lontani dall’equilibrio termico. Questa caratteristica rende tali gas molto reattivi e selettivi permettendo l’uso di energia elettrica con un alto grado di efficienza. Per tale motivo, gli ambiti di applicazione dei plasmi freddi non si fermano solo a quello aerospaziale, ma contemplano anche l’ambito biomedico (trattamento di cellule tumorali), ambientale (abbattimento di CO2), energetico (fusione nucleare), materiali (formazione di nanoparticelle). 

3) Quali sono i progetti in ambito aerospaziale che la vedono attualmente coinvolta.

In questo momento CNR-ISTP, con vari partners pubblici (UNIBA, POLIBA, UNISALENTO ed ENEA) ed industriali (SITAEL, ENGINSOFT, PLANETEK, GAP, IMT e Blackshape) pugliesi e con capofila il DTA (distretto tecnologico aerospaziale pugliese) è coinvolto nel progetto “CLOSE” finanziato dal MIUR. Il progetto ha l’obiettivo di studiare un nuovo sistema di propulsione al plasma (detta air-breathing) per consentire ai satelliti di operare a una distanza dalla Terra inferiore a 250 km (VLEO, Very Low Earth Orbit) senza bisogno di propellente a bordo, perché sfrutta i gas stessi presenti nell’atmosfera.

Portare gli strumenti di osservazione della Terra a quote così basse e con lunghe vite operative, oltre a dare un grosso impulso ai servizi satellitari quali ad esempio il monitoraggio ambientale, significa per la Puglia raggiungere una posizione di primato internazionale in un settore (quello dell’utilizzo di orbite VLEO) nuovo e pressoché inesplorato. Infine la messa a punto di un propulsore spaziale che non necessiti di un serbatoio con propellente a bordo costituirebbe una rivoluzione copernicana nell’ambito dell’esplorazione spaziale.

A conclusione della nostra intervista, il Dott. Francesco Taccogna ci segnala un evento importante che si terrà il 25 – 26 – 27 marzo nel nostro territorio il Mediterranean Aerospace Matching un evento promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, ICE-Agenzia, la Regione Puglia, l’Assessorato allo Sviluppo Economico, in collaborazione con ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), nell’ambito delle iniziative a favore del rilancio e dello sviluppo sostenibile dell’area di Taranto.

Di seguito alleghiamo il link per conoscere il programma e le conferenze che si terrano a marzo: https://www.medaerospace.it/#1579534513286-8408c2cf-ae14

Francesco Saverio Vernice

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