Imprenditori non riescono a riempire un nuovo posto di lavoro su tre

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Su poco meno di 500 mila assunzioni previste per gennaio di quest’anno, il 32,8 per cento degli imprenditori italiani ha segnalato difficolta’ a “coprire” piu’ di 150 mila posti di lavoro. E’ quanto emerge dall’elaborazione effettuata dall’Ufficio studi della Cgia sui risultati emersi dall’indagine condotta sulle entrate programmate dagli imprenditori a gennaio 2020 dall’Unioncamere-Anpal, Sistema informativo Excelsior.

 “Sebbene la congiuntura non sia delle migliori e gli effetti economici del coronavirus siano ancora difficilmente quantificabili, gli imprenditori, in particolar modo a Nordest, continuano a trovare molte difficolta’ nel reperire personale, soprattutto qualificato – spiegaa  una nota -. Su poco meno di 500 mila assunzioni previste a gennaio di quest’anno, il 32,8 per cento degli imprenditori intervistati ha segnalato che, probabilmente, trovera’ molte difficolta’ a ‘coprire’ questi posti di lavoro (poco piu’ di 151.300), di cui il 15,7 per cento a causa della mancanza di candidati (poco meno di 72.500) e un altro 13,8 per cento per la scarsa preparazione (circa 63.700)”.

L’offerta di lavoro “si sta polarizzando – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo -. Da un lato gli imprenditori cercano sempre piu’ personale altamente qualificato, dall’altro figure caratterizzate da bassi livelli di competenze e specializzazione. Se per i primi le difficolta’ di reperimento sono strutturali a causa anche dello scollamento che in alcune aree del Paese si e’ creato tra la scuola e il mondo del lavoro, i secondi, invece, sono profili che spesso i nostri giovani rifiutano e solo in parte vengono coperti dagli stranieri”.

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