Fabrizio e Caterina alla soglia dei quarant’anni si ritrovano a dover rivoluzionare le proprie esistenze ripartendo letteralmente da zero. Fabrizio è stato ripudiato dal padre, noto notaio milanese perché troppo onesto per entrare nelle grazie di un genitore losco e spregiudicato. Caterina è invece una giovane donna americana che dopo esser stata lasciata per telefono dal suo compagno, si ritrova ad affrontare da sola la morte della madre che prima di morire le rivela che il suo vero padre è in Italia. Fabrizio e Caterina sono i protagonisti di “Scrivimi”, il nuovo emozionate romanzo di Paolo Longarini edito da Harper Collins Italia. Di questi due personaggi il lettore se ne innamorerà pagina dopo pagina. Il destino li farà incontrare mentre saranno intenti a ricostruire le loro vite ripartendo da sé stessi. Caterina attraverso lettere dense di amore si ritroverà a conoscere il vero padre, Alfredo Biagioni, noto artista internazionale che non ha mai smesso di scrivere negli anni alla figlia mai conosciuta.
Le parole scritte di queste lettere, così cariche di affetto ed emozione, rimarranno immacolate negli anni. Saranno emblematiche nell’incontro con Fabrizio nel casale di San Gimignano appartenente alla famiglia Biagioni e che quest’ultimo vorrà trasformare in un agriturismo in un paese toscano dall’atmosfera magica e inedita.
Con questo romanzo Paolo Longarini ci fa riflettere sul ruolo del Destino, su certi incontri che ci cambiano inevitabilmente la vita e sull’amore puro, capace di resistere nel tempo e alle difficoltà. “Scrivimi” è anche un inno all’amicizia vera che ti supporta nei momenti bui. È un invito a cogliere le seconde possibilità che la vita ci offre per rivoluzionare le nostre esistenze. Ce lo insegna sia Fabrizio che Caterina che ripartendo da se stessi si riscoprono resilienti e coraggiosi perché non è mai troppo tardi per essere coerenti con se stessi e abbracciare a pieno la serenità. Ciò che colpisce di “Scrivimi” è la capacità di Longarini di entrare in empatia con i suoi personaggi femminili attraverso una scrittura profonda che trasuda sensibilità. Con Scrivimi Paolo Longarini si conferma un grande conoscitore dell’animo umano. Per il lettore sarà difficile distaccarsene perché “Scrivimi” fa sorridere e trasmette tanta positività e vitalità.
Dell’amore puro e del potere della scrittura Paolo Longarini ci parla in questa intervista:
Com’è nata l’idea di scrivere questa storia emozionate? Da dove nasce l’ispirazione?
L’ispirazione per scrivere le mie storie la colgo dalla vita vissuta. Ho scritto Scrivimi perché appartengo ad una generazione che apprezzava tanto scrivere lettere e vivere l’attesa correlata a questo tipo di esperienza profonda ed emozionate.
Per te cosa significa scrivere a mano o scrivere lettere?
Purtroppo abbiamo perso questa sana abitudine. Oggi si fa persino fatica a trovare i francobolli. La scrittura ha un grande valore per me. È una potente valvola di sfogo. Ho cominciato a scrivere anni fa grazie un blog nel quale narravo tutte le storie di vita quotidiana che vivevo. Per è sempre stato liberatorio scrivere. Mi ha sempre dato una grande soddisfazione perché tramite la scrittura sono riuscito ad entrare in contatto con tante persone. È davvero motivante rendersi conto che si identifica a pieno in quello che scrivo.
I tuoi protagonisti, Fabrizio e Caterina si ritrovano a ripartire da zero. Si riscoprono resilienti. Come definiresti questa capacità?
Una coerenza nei confronti di sé stessi. Significa ripartire per costruire un mondo che ti è stato sottratto. A me è successo personalmente di dover ripartire da zero e dalla mia esperienza ho capito che in una situazione del genere bisogna ripartire prima di tutto da se stessi. Occorre rimboccarsi le maniche e credere in ciò che si fa e si crede.
Nella sua rinascita per Fabrizio sono emblematici i suoi amici Saverio e Loris. Quanto è importante per te l’amicizia nel superamento dei momenti bui?
Il libro è dedicato proprio a due miei amici: Rossella che per prima mi ha concesso la possibilità di esprimermi su una webmagazine e uno mio caro amico. Alcuni dialoghi di “Scrivimi” assomigliano ad alcune conversazioni con questa mia cara persona. Gli amici sono importanti. Con i mei cari amici ho instaurato dei legami profondi e un legame profondo lo puoi instaurare solo se resti te stesso.
La scelta della Toscana come location è causale o meno?
È stata voluta perché rappresenta uno dei miei luoghi del cuore. I miei luoghi del cuore sono la Sardegna e la Toscana. In Sardegna ho conosciuto amici che mi hanno aiutato ad essere quello che sono. Della Toscana custodisco nel cuore San Gimignano, un luogo magico in cui le persone sono cordiali, socievoli, gentili e ospitali anche se non ti conoscono. Lì si vive un’atmosfera inedita che ho voluto riproporre nel mio libro.
“Scrivimi” è anche una storia d’amore. In questa epoca individualista si può parlare ancora di amore romantico?
Possono confermare che esiste. L’ho provato sulla mia pelle. Lo constato anche nelle mie figlie che come me credono nell’amore. Nonostante l’individualismo odierno esistono ancora coppie che vivono il loro amore puro.
Sei stato molto abile a narrare le vicende dal punto di vista femminile. Hai riscontrato qualche difficoltà ad entrare in empatia personaggi femminili come Caterina e Theresa?
Mi è venuto naturale perché sono circondato da figure femminili di riferimento. Il mio mondo è prettamente femminile. Mi ci sono sempre confrontato con le donne. È stato un processo inconscio.
C’è un personaggio al quale sei particolarmente affezionato e perché?
Theresa. Infatti è un personaggio che si è evoluto pagina dopo pagina. Me ne sono affezionato tanto che mi ha accompagnato nel corso di tutta la storia. Un altro personaggio che mi sta a cuore è Loris, un uomo dal passato difficile. Incarna la sensibilità, un valore che apprezzo tanto. Insegna che nella vita ci sono tante seconde possibilità per riemergere e che sei tu a scegliere se stare bene o male. Sei tu che decidi di cambiare o rimanere legato al passato.
Perché il lettore de IlCorriereNazionale.net dovrebbe leggere il tuo libro?
Per far sentire bene il lettore. Ho scritto “Scrivimi” per trasmettere un senso di benessere. È una storia che trasmette positività e fa star bene. Esprime ottimismo e vitalità e fa anche sorridere.
Mariangela Cutrone