I dipendenti pubblici potranno lavorare da casa

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Nuova circolare del ministro per la PA Fabiana Dadone per incentivare il ricorso degli uffici allo smart working.

Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, ha emanato una circolare sul lavoro agile che incoraggia le amministrazioni ad avvalersi di questo strumento. Il documento [1] che, come anticipato nei giorni scorsi rende possibile lavorare da casa per i dipendenti pubblici, riguarda le”misure incentivanti per il ricorso a modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa” ed è stato pubblicato oggi sul sito della Funzione pubblica.

“Si passa dalla sperimentazione all’ordinarietà”, ha detto la ministra all’agenzia stampa Adnkronos, evidenziando che la circolare darà “la possibilità di organizzarsi in modo più agile, conciliando tempi di vita personale e tempi di lavoro“.

Dadone ha spiegato che non si tratta di telelavoro ma piuttosto di “riconcepire il lavoro rendendolo più agile, nell’ottica del raggiungimento del risultato, perseguendo obiettivi chiari che vengono dati dal dirigente” e ha ricordato i risultati di una ricerca del Politecnico di Milano, che mostrano un aumento di produttività.

“Alcune amministrazioni si stanno già attrezzando, penso a Inps ad esempio o, proprio ieri, il Comune di Bari”, dice Dadone. “. Noi stiamo dando una mano in tutti i modi possibili, anche rafforzando gli approvvigionamenti di Consip. In ogni caso, dal mio punto di vista la strada è tracciata e il percorso, auspico, sarà difficilmente reversibile”, evidenzia Dadone.

Nella circolare si legge che le amministrazioni pubbliche “sono invitate a potenziare il ricorso al lavoro agile, individuando modalità semplificate e temporanee di accesso alla misura con riferimento al personale complessivamente inteso, senza distinzione di categoria di inquadramento e di tipologia di rapporto di lavoro“.

La direttiva ministeriale prevede il ricorso in via prioritaria al lavoro agile “come forma più evoluta anche di flessibilità di svolgimento della prestazione lavorativa in un’ottica di progressivo superamento del telelavoro“, ed entra anche nel campo delle indicazioni tecniche, laddove suggerisce l’utilizzo di “soluzioni ‘cloud‘ per agevolare l’accesso condiviso a dati, informazioni e documenti e ricorso a sistemi di videoconferenza e call conference per partecipare da remoto a riunioni e incontri di lavoro”.

Inoltre, prevede la possibilità per i dipendenti di utilizzare i computer personali, se quelli dell’ufficio non bastano e se il lavoratore lo consente: “A fronte dell’indisponibilità o insufficienza di dotazione informatica da parte dell’amministrazione, garantendo adeguati livelli di sicurezza e protezione della rete”, le amministrazioni pubbliche potranno ricorrere a modalità flessibili di lavoro “anche nei casi in cui il dipendente si renda disponibile ad utilizzare propri dispositivi”.

Tuttavia “sono previste misure normative volte a garantire, mediante Consip Spa, l’acquisizione delle dotazioni informatiche necessarie alle pubbliche amministrazioni al fine di poter adottare le misure di lavoro agile per il proprio personale”.

Infine si prevede l’attivazione di “un sistema bilanciato di reportistica interna ai fini dell’ottimizzazione della produttività anche in un’ottica di progressiva integrazione con il sistema di misurazione e valutazione della performance”.

note

[1] Direttiva del ministero della Pubblica amministrazione n.1/2020 del 4 marzo 2020 “Prime indicazioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza Covid-2019 nelle pubbliche amministrazioni“.

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