Dal carcere per chi viola la quarantena a controlli in stazione ed aeroporti: la direttiva del Viminale

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La direttiva del Viminale prevede il carcere per chi viola la quarantena, sono stati predisposti anche i controlli in stazioni e aeroporti. Pronti i posti di blocco nella zona rossa.

ROMA – Poco meno 24 ore dopo la pubblicazione del decreto ministeriale, i prefetti hanno ricevuto la direttiva del Viminale per cercare di fermare la diffusione del coronavirus. Il ministero dell’Interno ha chiarito meglio alcuni passaggi del provvedimento firmato da Conte come spiegare con un’autocertificazione le “comprovate esigenze” lavorative, di salute o le situazioni di necessità alla base degli spostamento. La direttiva del Viminale Nella direttiva viene precisato come chi non rispetta la quarantena rischia una multa fino a 206 euro oltre che un arresto di fino a 3 mesi “salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del codice penale: delitti colposi contro la salute pubblica, che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo della salute“. Previsti controlli anche in stazioni e aeroporti per verificare eventuali violazioni e posti di blocco nelle zone rosse. Nessuna chiusura, invece, per gli uffici pubblici.

Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha firmato un provvedimento che conferma l’apertura di questi enti anche in Lombardia e nelle 14 province interessate dalla zona rossa. “Il decreto – ha detto il commissario in conferenza stampa – si applica solo alle persone fisiche e non alle merci“. Luciana Lamorgese I dubbi sulle ordinanze regionali In Viminale in giornata, inoltre, aveva espresso i propri dubbi sui provvedimenti regionali. Le ordinanze, comunque, restano in vigore e il ministero dell’Interno ha richiamato l’attribuzione del prefetto al monitoraggio dell’attuazione di queste misure. Le prescrizioni degli interventi, infine, devono essere uniformate per contrastare l’epidemia sul resto del territorio nazionale.

Misure restrittive approvate dalla ministra Lamorgese per cercare di fermare la diffusione del coronavirus e del panico diffuso. Anche gli altri Ministri si apprestano ad emanare direttive di competenza e chiarire nel dettaglio le decisioni prese.

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