Lettera di Michele Schiavone ai componenti del CGIE

Emigrazione & Immigrazione

Di

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota del Cgie                                       

Alla pregiata attenzione delle e dei Consiglieri  del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero

Tägerwilen

Care e cari

Le avvilenti notizie provenienti dall’Italia e da numerosi Paesi stranieri sulla sicurezza sanitaria, da quando si è diffuso il SARS-COV2, tengono milioni di persone con il fiato sospeso. I nostri pensieri sono rivolti alle nostre famiglie e al nostro Paese. Sono giorni concitati per chi vive l’emergenza ed è impegnato negli ospedali e nelle case di cura per assistere gli ammalati, come anche per chi deve mettere in pratica le misure di contenimento rafforzato della libertà di movimento, che influiscono sulla vita quotidiana dei singoli e delle famiglie.

Mai come in questa emergenza sanitaria planetaria la responsabilità dei comportamenti individuali è messa alla prova; alto dovrebbe essere, perciò, il senso della solidarietà nei riguardi delle persone più fragili e bisognose di cure e attenzioni.

Sono convinto che tutte e tutti i consiglieri del Consiglio Generale degli italiani all’estero faranno sentire alle nostre Comunità e alle istituzioni italiane all’estero, assieme alle istituzioni dei nostri Paesi di adozione e di residenza, la vicinanza necessaria per far vivere la speranza di un celere ritorno alla normalità. Ce lo auguriamo e ne sentiamo il bisogno.

La consapevolezza di rivestire un importante ruolo di responsabilità civile e sociale ci spinge a impegnarci con passione, anche all’estero, per promuovere iniziative attive e per collaborare con tutte le istituzioni dedite alla soluzione di questa straordinaria difficoltà: i funzionari impegnati nella rete diplomatico-consolare e nel mondo dell’insegnamento,  i consiglieri dei Comites e i numerosi volontari attivi nel terzo settore e nel mondo delle associazioni, i tanti ricercatori e scienziati, i doganieri ai posti di frontiera e i militari italiani attivi nei contesti bellici a salvaguardia della pace.

Care amiche, cari amici questo è il tempo che ci è dato di vivere, dovremmo trascorrerlo per costruire un futuro migliore e sostenibile da consegnare alle giovani e alle future generazioni. E’ nostro dovere crederci fino in fondo perché la partita si può e si deve vincere, a condizione di giocarla con convinzione e soprattutto uniti. Vogliate assumere questo mio messaggio come una sollecitazione a pensare un mondo migliore da modellare seguendo i desideri, che in questo momento sembrano irrealizzabili.

Con amicizia

Michele Schiavone

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