Effetto del corona virus sull’inquinamento

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la.it/scienza/2020/03/13/news/effetto-coronavirus-drastica-riduzione-del-diossido-d-azoto-sull-italia-settentrionale-1.38589155

Nella pianura Padana e pare anche nella regione di Wuhan, la riduzione delle attività industriali e sociali ha portato ad una drastica riduzione dell’inquinamento atmosferico, come emerge dai dati riportati. Ci si può continuare a domandare sul ruolo nell’eziopatogenesi della malattia da coronavirus dell’inquinamento atmosferico, Corona Virus Covid-19 che pare più aggressivo e letale nelle aree a più alto tasso di inquinamento.

E’ ben noto il ruolo della cosiddetta Air Pollution, tra i principali effetti avversi del rigoglioso sviluppo industriale sociale del nostro tempo che da decenni i Governi e la Comunità Internazionale tenta di combattere con varie misure.

Tra le ipotesi intorno alla minore aggressività del virus in Centro e Sud Italia, a parte le temperature medie più alte ci può stare anche la migliore qualità dell’aria che emerge nitida dalla foto satellitare riportata dalla Stampa sopra.

Ciò sembra essere confermato anche da un lettera di Steven, un operatore di un grande albergo sulle Alpi svizzere,  dove centinaia di ricchi da tutto il mondo hanno passato le vacanze e molti di questi hanno poi riferito al personale dell’albergo di essere stati trovati positivi al Corona Virus . Come riferisce Steven nella sua lettera ad un blog, dei 380 dipendenti dell’albergo che hanno lavorato gomito a gomito tra di loro e al servizio della clientela , pare che nessuno si sia infettato o quanto meno abbia avuto raffreddori bronchiti o polmoniti particolari, ANCHE SE:

“Tre clienti che hanno preso parte a cene di gala con centinaia di persone, sono stati a contatto con il personale. Dopo essere stati in giro per tutta la località turistica, hanno inviato una email scrivendo di essere positivi al coronavirus, avendo fatto il tampone non dopo il rientro in patria.” 

Questo racconto dal campo montano, ci sollecita a ripensare ai vecchi sanatori tubercolari (anche alla Montagna Incantata di Davos raccontata da Thomas Mann), dove, fino a quando  non arrivarono gli antibiotici venivano mandati i pazienti con TBC e non solo per tentare di contrastare il Micobatterio e nella storia di Poli anche la Yersinia Pestis, che nel Seicento fece molte vittime tranne che in località come Poli dove il clima favorevole (nel NOVECENTO si parlava di climaterapeutia) protesse i cittadini di Poli che aiutarono i loro vicini di Palestrina rifocillandoli e ospitandoli nella cittadina a tre km d’aria  da Villa Adriana di Tivoli.   Qualcosa del genere in forma più complessa avviene a Briançon sulle Alpi francesi dove molti frequentatori della rianimazioni delle aree industriali del Nord della Francia con la bombola di ossigeno al seguito, si sono trasferiti nella cittadina a 14 Km dal confine italiano, abbandonando la bombola portatile e  le camere di rianimazione e tornando a vivere al meglio la loro inferma condizione respiratoria https://www.vglobale.it/2018/04/17/citta-inquinate-andiamo-in-montagna/

Nelle strategie per contrastare l’epidemia virale in corso,  che è oramai stata dichiarata una Pandemia, va forse presa in considerazione la possibilità di trasferire in zone montane attrezzate e da attrezzare i soggetti più fragili e aggredibili dal Virus. I cino-toscani lo hanno già fatto, trasferendo molti di loro sull’Appennino Toscano e sull’Abetone.

In Toscana è ANCORA ATTIVA LA LEGGE SULLA CLIMATOTERAPIA  per gli invalidi che si potrebbe estendere ai soggetti a rischio. In Italia la Legge del 1927 è ancora in vigore anche se in disuso. In Francia resiste Briançon e nell’EST Europeo dove i centri di Climatoterapia montana e Marina sono ancora attivi in Crimea e in Croazia come  il centro di Climatoterapia Marina delle malattie respiratorie  dell’isola  Lussino, che ricorda i tanti Ospedali Marini da Alghero a Grado che andrebbero riabilitati e rimessi alla  loro originaria mission.

Nelle strategie per lo sviluppo compatibile lanciate dalla nuova Commissione Europea,  si deve ripensare al rilancio delle aree montane  e dei troppi borghi abbandonati dove resiste un’alta qualità dell’aria, da Poli a Pietracupa dove una ventina di anni fa si studiò la potenza del clima dell’appennino molisano nella terapia del dolore delle malattie respiratorie.

Ovviamente se ne riparlerà al ritorno alla normalità che auspichiamo possa avvenire utilmente al più presto. Nel frattempo c’è da monitorare la diffusione del contagio, e allargare la base di studio statistico oltre che con i tamponi alla ricerca del virus, anche con la ricerca del titolo anticorpale, che ci può dare più precise indicazioni sulla prevalenza del virus e sul livello delle difese immunitarie con le IGG e le IGM,  che ci potranno dare numeri significativi per valutare al meglio le statistiche di quella che comunque è una pericolosa epidemia in particolare nelle aree industriali.  Buone notizie ci vengono dal Biologo Generale Luciano Garofalo, che a Quarto Grado su Rete 4, ieri sera ci ha informato che a breve dovrebbe essere pronto un test sul sangue sul modello del TAS o degli titoli anticorpali correnti per morbillo   virus delle epatiti A B C ecc .

Nella lotta diretta al virus andrebbe considerato e testato oltre agli antivirali classici, i nuovi vaccini annunciati, e tutto quello che di credibile viene proposto da Oriente a Occidente.  Tra questi, molti supporti per potenziare il sistema immunitario,  da potenti stimolanti e nutrienti cellulari di varia provenienza, a sistemi per il contrasto ambientale al virus e a batteri in uso in ambito militare e spaziale, a terapie elettromagnetiche che   ci danno qualche risultato nel contrasto a forme virali come raffreddori e sindromi influenzali. Oltre a tutto ciò che può incrementare la potenza del sistema immunitario a tutti livelli anche tramite  stimoli coerenti di ogni ordine e grado come discusso giovedì 12 marzo nella conferenza  web  COERENCE2020 https://www.vglobale.it/2020/03/13/a-coherence-2020-ipotesi-di-strategie-coerenti-contro-i-virus/  .

Abbiamo fatto questo immodesto convegno via web anche per dare un contributo scientifico alla partita in corso contro il virus. Pensiamo che oltre alle attività strategiche e industriali , i centri di ricerca INTERDISCIPLINARI debbano continuare a lavorare per trovare nuove soluzioni, dal titolo anticorpale di cui parla il Generale Garofalo a tutti gli altri mezzi e andrebbe prevista una maggiore libertà operativa  per la Comunità scientifica, quanto meno per i volontari che ritengono di aver qualcosa da dire e da fare.                                                                                           Infine sarebbero da abbassare i toni da tutte le parti, c’è bisogno di un clima collaborativo che liberi le forze che vanno impelagandosi in blocchi pericolosi per la potenza del sistema scientifico e di difesa, e del sistema PNEI delle persone “sane” e dei malati borderline in particolare.                                                                                                                                            

Vincenzo Valenzi

www.cimb.me

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