di Antonio Vox
La BCE, che non dorme; di notte, ha lanciato un piano da € 750 mld.
Come si diceva al tempo di Mario Draghi e al tempo del “Whatever it takes”, si è armato un bazooka.
È immediata la reazione: lo spread, da oltre 270, cala significativamente a 185 per chiudere a 200.
Le Borse europee riprendono fiato con Milano a +4,3%, Londra +0,6%, Parigi +3,2%, Francoforte +1,6%.
E poi, il petrolio: il Wti (Texas) +13%, il Brent (Mare del Nord) + 5%.
Negli altri continenti, le Borse asiatiche hanno contenuto le perdite mantenendo un sostanziale equilibrio mentre l’Australia abbassa i tassi.
Il dollaro, di fronte all’altalena della BCE, si conferma divisa – rifugio.
La Lagarde, o forse è meglio dire la Germania con i suoi falchi, ha capito l’antifona dopo la sonora sberla dei mercati di un paio di giorni fa, a seguito delle dichiarazioni improvvide della Presidente della BCE, certamente etero diretta.
La questione non è di lana caprina perché vuol dire che la politica monetaria della Unione Europea, oggi, è saldamente in mano a un gruppo di persone che, ossessionate dal mantra “rigore a tutti i costi”, non riescono a capire che questo è uno “stile mentale di vita” fallimentare, da convento.
Non è proprio questione di lana caprina visto che, inoltre, si è ampiamente capito che il citato gruppo di persone dispone di un fantoccio-marionetta alla guida dell’unico simbolo della Unione Europea, l’unico tessuto connettivo, la BCE.
A questi simpaticoni “ora et labora”, come al loro fantoccio-marionetta, non importa mica di aver sperperato, con le proprie mani, grandi patrimoni dell’Italia con una borsa in caduta libera e uno spread in allegra salita: loro pensano solo a sé stessi.
Non è la figuraccia che interessi, ma quando hanno visto che tutte le borse mondiali accusavano pesantemente il colpo, a seguito delle dichiarazioni della Lagarde dal gruppo imbeccata, hanno subito capito che la cosa non avrebbe giovato nemmeno a loro.
E allora, sono intervenuti in meno di 24 ore.
Significativo è il fatto che non ci sia stata alcuna diminuzione dei tassi: preciso segnale che il dietro front ha lasciato loro l’amaro in bocca e che nessuno si illuda che la mentalità “lacrime e sangue” sia cambiata.
Non siamo in mano a degli sprovveduti, siamo in mano a dei maniaci fanatici. Lì, l’unica sprovveduta è la Lagarde che, nonostante esperienze e curriculum, ha preferito adeguarsi ai diktat di questi estremisti del pensiero.
Forse la Lagarde è persona preparata, il che è già poco credibile visto il drammatico flop; ma certo, senza dignità.
Il suo posto adeguato è quello di sportellista in una banca.
Ora, il quadro sperimentale dei fallimenti, oramai verificato nel tempo, mostra come sia necessario e obbligatorio, intraprendere un nuovo percorso di politica monetaria ed economica; proprio il contrario di quello che è stato fatto finora.
Bisogna fare una decisa e perentoria inversione a U.
Ma, dopo l’inversione, che c’è dall’altra parte?
C’è il percorso del libero “pensiero liberale”.
Questa è una certezza: l’opposto di una mentalità sclerotizzata da dogmi, assiomi e pregiudizi, irreggimentata e indiscutibile, è la cultura del pensiero liberale, ariosa e costruttiva, entusiasmante e creativa, prospettica.
Delle oscillazioni dei listini Borsa e spread, si può vedere che quelle più ampie riguardano proprio l’Italia.
Come mai?
La risposta è semplice: l’Italia e il suo popolo accusano una crisi di credibilità. Come mai?
Anche qui la risposta, forse non scontata, é, tuttavia, semplice: si è aderito passivamente, non sapendo perché, ad una mentalità, quella teutonica, del tutto contraria a quella latina e italica.
È come se L’Italia avesse tradito sé stessa.
Si deve sperare che questa crisi globale la risvegli.
Antonio Vox(si apre in una nuova scheda)