Mater Dei Hospital operativa e sicura

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Al fine di essere più precisi e incisivi nella nostra attività informativa in questo particolare momento, dove la classe medica viene sottoposta a sforzi sovraumani nell’assistere i pazienti, intendiamo dare notizie precise e non fake news o notizie fuorvianti, che creano disagio a tutti gli operatori che prestano la loro opera nelle strutture sanitarie della regione Puglia, abbiamo intervistato il Dott. Riccardo Guglielmi, cardiologo, giornalista scientifico in merito alla situazione della Mater Dei di Bari.  

Emergenza Covid-19: norme interne e check point agli ingressi

di Antonio Peragine

BARI – Sta suscitando grande sconcerto nella nostra città la notizia che a Mater Dei Hospital ci siano focolai di coronavirus con medici e infermieri ammalati e che le attività sanitarie siano state sospese. Nello spirito di una informazione seria ed equilibrata abbiamo scelto la linea di verifica sul campo e, saltando i canali ufficiali che potrebbero essere considerati di parte, vogliamo sentire testimonianze dirette.

Riconosciamo all’uscita della clinica il dott. Riccardo Guglielmi che nella sua doppia funzione di medico e giornalista può garantire, intervistandolo, una testimonianza scientificamente corretta ed eticamente attendibile.

Esiste caos nell’interno della Mater Dei e quanti medici sono ammalati da Covid-19

Assolutamente no e ringrazio Lei e la redazione del Corriere Nazionale per l’opportunità che mi è concessa e dare così notizie esatte. Non vi è alcun caos, come riportato da qualche testata locale, né ci sono medici ammalati. Molti giornalisti continuano a confondere la positività con la malattia. Un collega anestesista e 5 infermieri sono risultati positivi al tampone che rileva il Covid-19. Uno di questi, in servizio in rianimazione era già assente per malattia dal 4 marzo. La settimana scorsa è risultato contagiato un operatore socio sanitario del reparto di Ginecologia dove era stata ricoverata una giovane mamma risultata positiva. Sono state subito attuate le contro offensive del caso: allontanamento dei sospetti, 70 tamponi a tutti i “contatti stretti” risultati negativi. La cabina di regia è efficiente così come la catena di comando che vede in prima linea impegnati il direttore sanitario, Giuseppe Cugno e tutto il suo staff. Subito bonificati, da ditte esterne certificate, gli spazi comuni, i reparti e la rianimazione e per 2 volte il Pronto Soccorso. Questo per la sicurezza dei ricoverati e di tutto il personale. In definitiva nessun caos e nessun focolaio interno.  

Ha accennato alla sicurezza. Può essere più preciso.

L’Azienda ha attuato dal 28 al 4 marzo, un percorso formativo addestrativo, obbligatorio per tutti i dipendenti di ogni ordine e grado, che ha previsto l’implementazione e l’intensificazione delle norme di igiene, la regolamentazione dei percorsi interni e l’uso dei dispositivi di sicurezza individuali, DPI. Obbligo per tutti, anche nei servizi amministrativi, di mascherine chirurgiche e filtranti, FFP1 FFP2  in aree come Pronto Soccorso e terapie intensive. È stato corretto all’inizio razionalizzare la distribuzione dei DPI in previsione degli  approvvigionamenti e dell’evolversi di una patologia a tutti sconosciuta. Dal 16 marzo è operativo il protocollo interno che deve essere rispettato rigorosamente da tutto il personale e prevede misure di prevenzione per la gestione della fase di emergenza. Al piano 0 nel reparto di chirurgia ambulatoriale, è identificata l’area dedicata alla gestione di casi sospetti o accertati d’infezione da Covid-19. È in corso una comunicazione corretta, giustamente gerarchica, tra la Direzione sanitaria i Capi reparto e servizi. Due check point per il controllo della temperatura e il rilievo della zona di provenienza dedicato ai pazienti in transito e agli eventuali accompagnatori, sono stati dislocati presso gli ingressi dell’ospedale. Le disposizioni interne seguono le direttive nazionali e regionali.

E le altre malattie

Purtroppo tutto ciò che non è Covid-19 non ha dichiarato sciopero o si è messo in ferie. Infarti, fratture, interventi chirurgici indifferibili hanno la stessa prevalenza. Il reparto di medicina interna della dott.ssa Renzetti continua a garantire, con immutati standard di qualità, le cure necessarie a tanti pazienti fragili, affetti da patologie croniche. Lo stesso dicasi del laboratorio e della farmacia. Non dobbiamo dimenticare quanto quotidianamente avviene nella riabilitazione cardiovascolare e neuro motoria grazie all’impegno e alla dedizione dei fisioterapisti.  La vita continua ed è bello per un medico vedere l’afflusso di donne gravide che, a giorni, dovranno partorire. Un buon segno che ci fa ben sperare.

Riccardo come vedi la situazione

Seguite le norme di igiene generale e in particolare il lavaggio delle mani, uscite di casa solo per i bisogni elementari; è l’unico modo per arginare il contagio. Fidatevi dei vostri medici, date loro fiducia, incoraggiamento. Loro hanno la certezza della vittoria. Meglio concludere con #io sto in corsia  #tu resta a casa

Le parole del dott. Riccardo Guglielmi devono far riflettere e rappresentano un messaggio di verità e speranza. Il vissuto di questo professionista è noto a tutta la città. Non si è mai tirato indietro e anche in questa congiuntura ha messo a disposizione della comunità competenze,  conoscenze, speranza e ottimismo. I numeri odierni secondo i dati desunti dalla ASL BA fanno ben sperare: 504 tra positivi e isolati (320 positivi, 184 in quarantena). Si deve elevare una voce univoca contro una macchina del fango. Basta con affermazioni gratuite, tendenziose e allarmistiche. Tutti gli operatori di Mater Dei Hospital, struttura che è risorsa per la nostra Regione, meritano rispetto e considerazione. Il nostro giornale è per la verità e non sta dietro al pettegolezzo o al facile scandalismo mediatico.

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