Timori per il collasso delle strutture sanitarie dopo il primo caso di COVID-19

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AFRICA/NIGER 

NYAMEY – “Ieri sera una grande pioggia è arrivata per ‘lavare’ il temuto virus che ha contaminato ufficialmente una persona che ha viaggiato attraverso vari Paesi” riferisce all’Agenzia Fides dalla capitale del Niger, Niamey, p. Mauro Armanino, missionario della Società delle Missioni Africane (SMA).
Secondo le autorità locali si tratta di un camionista nigerino che partito da Lomé (Togo), è giunto in Niger, passando per Accra (Ghana), Abidjan (Costa d’Avorio), Ouagadougou (Burkina Faso).
P. Mauro descrive così la situazione attuale del Niger, uno dei Paesi più poveri dell’Africa e del mondo: “Anche qui, in Niger, come altrove, sono state prese misure per chiudere scuole di ogni grado, incontri internazionali, laboratori, moschee e chiese…C’è un po’ di timore, soprattutto da parte delle autorità, di vedere saturate le strutture sanitarie vista la pochezza delle attrezzature mediche”. Anche le frontiere terrestri e aeree sono state chiuse.
“Per il resto – continua il missionario – si invita la gente a fare attenzione ai sintomi, a lavarsi più spesso le mani ed evitare assembramenti numerosi (battesimi, matrimoni e funerali…)”. “Certo non è facile vista la prossimità sociale, per esempio al mercato, che è quotidiano”.
“Si spera, soprattutto, che il caldo e la sabbia ‘salvino’ il Niger” conclude il missionario.
Il Niger è il 36esimo Paese africano su 54 a registrare almeno un caso d’infezione da coronavirus. Secondo i dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) in Africa i casi finora registrati sono oltre 700 con almeno 17 vittime.

L.M. 

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