Bari – Tra speranze di promozione, pandemia e playoff

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Ce ne sono di ipotesi per far ripartire il calcio che, non volendo lasciare nulla di intentato, preferisce chiudere la stagione, nel nostro caso la serie C perché si parla del Bari, la stessa squadra che non vuol mollare l’osso in chiave promozione in B.

Una di queste ipotesi prevede una ripresa a step cominciando con le semifinali di Coppa Italia per poi proseguire con la serie A e, man mano, la serie B e la C. Ma saranno gli scienziati e la politica a dire l’ultima parola relativamente alle date.

E comunque, se la serie A può mantenersi da sola coi contributi derivanti dai diritti televisivi, le perplessità riguardano la B e la C che, quanto a diritti televisivi, stan messi malino, soprattutto la serie C la cui situazione è davvero preoccupante. Ghirelli ha sempre optato per la chiusura regolare del torneo attenendosi al regolamento, ma il blocco del Paese, a tal proposito, si è rilevato nemico rispetto alle ipotesi proposte all’indomani dell’ultima gara del Bari a Catanzaro. Oggi, ad un mese da quella gara, i presidenti delle squadre di C devono guardare soprattutto alle proprie aziende che, all’attualità, si trovano totalmente ferme e impossibilitate a proseguire il campionato, e non a caso, la maggior parte di queste spinge per l’archiviazione del torneo. Del resto con una eventuale ripresa si andrebbe incontro a notevoli difficoltà relative alle squadre dei gironi settentrionali (anche in quello B militano squadre del nord, non solo in quello A) che si trovano in mezzo all’epidemia, a cui si vanno ad aggiungere un protocollo di sicurezza che prevedrebbe l’utilizzo di migliaia di tamponi, controlli ferrei sui giocatori e continui follow up per gli stessi. Poi, come abbiamo scritto ieri, si dovrebbe disporre, per tutti, di un hotel in grado di ospitare le squadre in modo da isolarle da tutto e da tutti, a cui si vanno ad aggiungersi le pericolose trasferte che potrebbero vanificare tutti gli sforzi fatti fino a quel momento. Insomma, il primo step va bene, ma appare altamente complicato come attuazione.

Pertanto appare possibile che i giochi possano chiudersi qui con la prospettiva, però, di regolare promozioni e retrocessioni altrimenti tutto sarebbe vanificato. Ed il Bari, all’uopo, avrebbe molte possibilità di promozione in quanto, al momento, migliore seconda tra i tre giorni anche se ci sarebbe da fare i conti con Reggiana e Carpi a causa delle partite, da queste squadre, ancora non giocate, poi col calcolo della media punti ed infine con altre varie combinazioni che metterebbero a rischio l’eventuale promozione in B del Bari. Un’alternativa potrebbe scaturire dallo svolgimento dei playoff da disputare tra tutte le 28 squadre a condizione, però, che le stesse adempiano a tutti gli oneri relativi agli stipendi dei tesserati, ed in questo caso si dovrebbe trovare un lasso di tempo, valutabile in circa un mese, nel quale giocare le eliminazioni dirette, gli ottavi, i quarti, le semifinali e la finale, ed il Bari, nella fattispecie, partirebbe favorita in quanto schiverebbe le prime fasi. Ma sono solo ipotesi da prendere con le pinze, non certezze. Il pallone passa alla FIGC e prima ancora alla scienza ella politica.

Massimo Longo

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