Mattarella, solo e con mascherina, all’altare della patria. ‘Uniti per il rilancio’

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“Nella primavera del 1945 l’Europa vide la sconfitta del nazifascismo e dei suoi seguaci. L’idea di potenza, di superiorita’ di razza, di sopraffazione di un popolo contro l’altro, all’origine della seconda guerra mondiale, lascio’ il posto a quella di cooperazione nella liberta’ e nella pace e, in coerenza con quella scelta, pochi anni dopo e’ nata la Comunita’ Europea. Oggi celebriamo il settantacinquesimo anniversario della Liberazione, data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica e’ presidio con la sua Costituzione”. Cosi’ il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 25 aprile, in un messaggio alla nazione.

 “In questo giorno – sottolinea Mattarella – richiamiamo con determinazione questi valori. Fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all’oppressione, rischiando per la liberta’ di tutti, significa ribadire i valori di liberta’, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore. Nasceva allora una nuova Italia e il nostro popolo, a partire da una condizione di grande sofferenza, unito intorno a valori morali e civili di portata universale, ha saputo costruire il proprio futuro. Con tenacia, con spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunita’ nazionale, l’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili. Le energie positive che seppero sprigionarsi in quel momento portarono alla rinascita. Il popolo italiano riprese in mano il proprio destino. La ricostruzione cambio’ il volto del nostro Paese e lo rese moderno, piu’ giusto, conquistando rispetto e considerazione nel contesto internazionale, dotandosi di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista”.

“Nella nostra democrazia la dialettica e il contrasto delle opinioni non hanno mai, nei decenni, incrinato l’esigenza di unita’ del popolo italiano, divenuta essa stessa prerogativa della nostra identita’ – prosegue il Capo dello Stato -. E dunque avvertiamo la consapevolezza di un comune destino come una riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale. L’abbiamo vista manifestarsi, nel sentirsi responsabili verso la propria comunita’, ogni volta che eventi dolorosi hanno messo alla prova la capacita’ e la volonta’ di ripresa dei nostri territori”. “Cari concittadini, la nostra peculiarita’ nel saper superare le avversita’ deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite. Per dedicarci al recupero di una piena sicurezza per la salute e a una azione di rilancio e di rinnovata capacita’ di progettazione economica e sociale. A questa impresa siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore. Insieme possiamo farcela e lo stiamo dimostrando. Viva l’Italia! Viva la Liberazione! Viva la Repubblica!”.

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