Pil: Istat, flessione mai registrata dal 1995 Di leonarda manna

Economia & Finanza

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 Nel primo trimestre del 2020 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia diminuito del 4,7 per cento rispetto al trimestre precedente e del 4,8 per cento in termini tendenziali. E’ la stima preliminare del Pil diffusa dall’Istat. Il primo trimestre del 2020 ha avuto lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in piu’ rispetto al primo trimestre del 2019. La variazione congiunturale e’ la sintesi di un a diminuzione del valore aggiunto in tutte le principali componenti produttive. Dal lato della domanda, vi sono ampi contributi negativi sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2020 e’ pari a -4,9 per cento. “La flessione del Pil – ha commentato l’Istat – e’ di un entita’ mai registrata dall’inizio del periodo di osservazione dell’attuale serie storica che ha inizio nel primo trimestre del 1995”.

Nel primo trimestre 2020 il Pil corretto delle variazioni stagionali e’ calato del 3,8% nell’eurozona e del 3,5% nella Ue rispetto al trimestre precedente. E’ la stima flash di Eurostat. E’ il calo piu’ importante dall’inizio delle serie temporale nel 1995. Nel quarto trimestre 2019 il pil era aumentato dello 0,1% nell’eurozona e dello 0,2% nella Ue. Rispetto al primo trimestre del 2019 il Pil ha registrato un calo del 3,3% nell’eurozona e del 2,7% nella Ue dopo essere aumentato dello +1,0% e del +1,3% rispettivamente nel trimestre precedente. 

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