Il Bari della fase 2 vuol farsi trovare pronto per ogni evenienza

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Nel giorno del quasi ritorno ad una relativa quotidianità dopo due mesi di lockdown, il Bari prosegue la quarantena forzata in attesa di news provenienti dal Governo che pare intenzionato a riaprire gli allenamenti collettivi il 18 maggio prossimo anche se si tratta solo di qualcosa di più di una ipotesi perché occorre capire come reagirà dal punto di vista epidemiologico la fase due.

La riapertura agli allenamenti si potrà configurare per la serie A, ma per la serie C siamo ancora in alto mare anche se – occorre dire – i segnali di una fine del torneo appaiono sempre più probabili in quanto dal “palazzo” le fumate fuoriuscenti dal camino sono sempre grigio-scure. Tali ipotesi, insieme ad altre, saranno messe sul tavolo della riunione del direttivo della Lega Pro prevista per domani, e dopo su quella dell’Assemblea della stessa Lega prevista per giovedì prossimo. Del resto gli allenamenti individuali erano già stati pianificati con un programma preciso dai tecnici biancorossi, vale a dire dai preparatori e dal tecnico Vivarini.

Ma niente uso del San Nicola, però, che deve ancora essere sanificato, semmai qualche corsetta qua e là per la città. Tuttavia, l’obiettivo della società è quello di riprendere a giocare e, dunque, di farsi trovare pronta ove il calcio dovesse riprendere, così da tuffarsi a capofitto negli allenamenti collettivi di cui abbiamo parlato ad inizio articolo, mettendo a posto tutto il protocollo sanitario previsto in questo caso.

La società, infatti, ha già chiesto informazioni sul costo degli accertamenti sierologici, sul quello dei tamponi, e avrebbe già individuato un hotel per organizzare il ritiro prolungato. Insomma il Bari vuol farsi trovare pronto nel caso il campionato dovesse riprendere o se dovesse prendere una piega sintetizzata alle finali playoff. A tal proposito, il Bari non ha alcuna intenzione di sottomettersi alle decisioni della Lega e dell’Assemblea circa l’individuazione delle promosse in B che prevede la promozione in B attraverso la dea bendata, questo è già noto e lo abbiamo scritto più volte, anche se il Consiglio della Lega Pro sembra intenzionato a non escludere tale ipotesi, aggiungendo, tuttavia, altre tre possibilità, anch’esse già note, vale a dire organizzazione di playoff tra quattro squadre (le seconde, da individuare in base ai parametri, e la migliore terza dei tre giorni), quella coi playoff con la formula standard prevista tra le 28 squadre se, però, dovessero arrivare garanzie da tutte le società in questione per il protocollo sanitario (difficile) o, in ultimo, quella di allargare la serie B con altre promozioni a tavolino. Una via di difficile attuazione in quanto la federazione mira a non stravolgere gli attuali standard.

 

Massimo Longo

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