“La Premier League può ripartire a giugno”, ora palla ai club

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Via libera del governo britannico a giocare a porte chiuse, ma almeno tre società respingono le partite in campo neutro.

 
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Il governo britannico ha aperto la porta a una ripresa della Premier League a giugno: nelle linee guida di 50 pagine sul de-confinamento, si spiega che dal primo giugno saranno “consentiti eventi culturali e sportivi nella modalità delle porte chiuse, evitando il rischio di contatti sociali su larga scala”. In particolare potrà ripartire il campionato di calcio mentre per rugby e cricket si dovrà attendere luglio. 

Il via libera arriva dopo le indicazioni generiche al Parlamento sulla Fase 2 date dal premier, Boris Johnson, e passa la palla alla Premier per quanto riguarda le 92 partite da disputare per completare il campionato inglese. La data indicativa per la ripresa è il 12 giugno con gli allenamenti collettivi con distanziamenti dal 18 maggio, ma ci sono diversi nodi da sciogliere per sapere se e quando si completerà la stagione, evitando il rischio di dover restituire alla tv quasi 900 milioni di euro di diritti. 

Il punto più spinoso è la richiesta di giocare sempre in campo neutro (oltre che a porte chiuse) e solo in 8-10 stadi avanzata dalle autorità sanitarie, a cui si oppongono almeno tre club a rischio retrocessione: Brighton, Aston Villa e Watford. 

Serve il sì di almeno 14 dei 20 club per far ripartire la massima serie del calcio inglese, ferma dal 13 marzo, e non è chiaro se il fronte ribelle sia destinato ad ampliarsi con almeno altre 2-3 società dubbiose. I club più importanti, invece, hanno già dato la loro disponibilità a adeguarsi a ogni misura per garantire la sicurezza di calciatori e staff tecnico. Una votazione è attesa in settimana.

C’è poi il problema dei calciatori, molti dei quali come l’attaccante del Manchester City Sergio Aguero hanno confessato la paura di tornare in campo rischiando di contagiare le proprie famiglie, in un Paese con 223 mila casi e 32 mila morti da coronavirus. Rischi evidenziati dal fatto che domenica il Brighton ha comunicato di aver trovato un terzo positivo fra i pochi calciatori.

​Domani la Football Association incontrerà il governo insieme alle altre federazioni sportive e giovedì è in programma un confronto con il sottosegretario allo Sport, Oliver Dowden. In settimana ci saranno anche dei confronti con le associazioni di calciatori (Pfa) e allenatori (Lma) sul protocollo sanitario che dovrebbero servire a tranquillizzare che sarà garantita la sicurezza.

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