A ognuno il Rubicone suo!

Politica

Di

Intervista a Francesco Romeo (FDI)

di Giandomenico Graziano

Anche se non si tratta di Cesare, il detto fa impressione ugualmente se a pronunciarlo è un dinamico imprenditore biassonese di origini silane, Francesco Romeo, che annuncia al “mondo” la sua discesa in campo per fecondare – come egli sostiene – la vecchia e avizzita politica di innovative energie, sperando che la nuova maternità la ringiovanisca e partorisca concrete speranze di riscatto dopo il tracollo di tutti i già asfittici indici socio-economici causato dalla terribile pandemia ancora in corso. 

Raggiunto nel suo ufficio di via Cesana e Villa di Biassono (Monza e Brianza), dove ha sede la societa IRF srl di cui è l’amministratore, gli abbiamo chiesto quali sono le ragioni che lo hanno indotto a militare nel partito Fratelli d’Italia assumendo addirittura la presidenza della Sezione di Biassono, considerato che non ha nè notorietà politica, nè esperienza politica, visto che finora è stato solo un semplice elettore. 

Romeo non esita a risponderci, un pò piccato, che finora,.

Sin da bambino ho solo lavorato e la mia scuola, anche quella politica, si chiama Lavoro & Sacrificio. Una scuola che dovrebbero frequentare tutti i politici che, così cresimati, capirebbero meglio i problemi dei loro elettori, guardandosi bene dal prenderli in giro, come di consueto!

– E aggiunge: Faccio parte di FdI perchè sinceramente convinto del fatto che siamo tutti fratelli, ma pochi lo sono moralmente davvero e” – prosegue – “non pochi invece sono autentici caini! Basta guardare come si sbracciano, certi politici, per far credere (come si dice dalle parti mie) che il pidocchio ha la tosse, 

per poi ritrovarteli indagati, inquisiti, rinviati a giudizio e, infine, prescritti, cioè per aver sì commesso il fatto criminoso, ma non essere riusciti a dimostrarlo in tempo! Quelli lì sono i caini del nostro tempo, quelli che hanno delegittimato la Politica, trasformandola in un mercato del pesce “fitusu”, dove la gente, distratta dalle grida dei venditori non si accorge che l’occhio è opaco, le branchie rosa-pallido, che le squame si sfarinano… e che loro sono fregati!”

Lei mi chiede il perchè della mia discesa in campo? Eccolo il perchè! In spiccioli, un esempio, perchè m’hanno rotto i cosìddetti

Lei dirà che sono un ingenuo – ci può anche stare – ma quanti, per esempio, si sono accorti, prima, che l’industria più importante del nostro paese, alias la sanità

pubblica, è stata definanziata, destrutturata, privata delle Risorse Umane più eccellenti per favorire, nell’ultimo ventennio, l’affermazione della Sanità Privata, convenzionata e non? Molti di quelli che l’hanno capito, io compreso, sono stati istruiti troppo tardi dal Coronavirus che ha fatto loro constatare che quei politici di m****, di cui, sia chiaro, non ho più fiducia, sono solo predatori e che dei problemi della sanità pubblica se ne fregano altamente.

In effetti il disamore per l’assistenza sanitaria pubblica è evidente a tutto tondo. Molti anziani riununciano a curarsi perchè tra tickets e disservizi vari, stare in salute diventa una impresa. Allora gli chiediamo ancora: A ognuno il Rubicone suo! 

– Signor Romeo, ma lei cosa conta di fare dunque?

Io? Se riuscissi a fare il cane da guardia farei in modo che la salute del cittadino sia un obbiettivo prioritario della nostra comunità. L’Italia sta pagando un prezzo altissimo per questa disattenzione, essendo, dopo la Cina, la prima nazione e la più colpita dal COVID-19, ma anche la più disorganizzata e la più corrotta, da quel che è emerso.

Non le nascondo che prima ho votato quasi sempre Lega Nord, ma ora la vedo come il fumo negli occhi. Nel Comune dove abito la Lega impera, ma i miei concittadini sono largamente insoddisfatti e penso che le prossime elezioni per la Lega saranno funeste. Penso anche che FdI può fare meglio, molto meglio ed io che sono un militante FdI voglio essere un protagonista della rinascita del mio Comune, occupandomi dei giovani, delle famiglie, delle infrastrutture sportive e non solo, degli anziani, della semplificazione amministrativa e di tutte quelle cose che ti fanno stare bene a casa tua, spegnendo il fuoco fatuo di un Eldorado che non c’è, come l’isola di Peter Pan! Non credo che ci sia promessa elettorale più bella di questa: stare bene a casa propria, con la propria famiglia senza sentire il bisogno di evadere per rimediare la vita! 

– Signor Romeo, detto così il tutto è molto suggestivo, ma in concreto il suo programma qual è?

Vede, mio caro amico, fare politica in sostanza vuol dire ascoltare la voce del popolo. Lei concorda? Ebbene, se tutto va come deve andare, le elezioni comunali da noi si svolgeranno nel ’22 e noi, parecchio prima di quella data, avremo le idee più chiare e faremo al nostro elettorato proposte adeguate in linea con i vari e accurati sondaggi chirurgici di opinione, quadrando le nostre idee con quelle del popolo (e non viceversa) per far sì che l’elettore percepisca il nostro rispetto e il nostro amore per lui, non per avere più poteri, ma per realizzare la comunità più felice della Terra, una sorta di Sangri-Là, la città immaginata nel ’33 del secolo scorso da James Hilton nel suo romanzo “Orizzonte Perduto”. Comunque la terrò informata e con largo anticipo le farò avere le linee guida del mio programma elettorale.

– Signor Romeo, ci permetta qualche altra domanda se non le dispiace, visto che percepiamo in lei il carisma di una personalità forte ed estroversa e non vogliamo perdere l’occasione di far conoscere ai nostri lettori una figura che farà discutere. Se le venisse riconosciuta la facoltà di fare una scelta politica di suo gradimento per il suo Comune, quale sarebbe?

Non ho nessun dubbio, sceglierei lo Sport. Da giovane ero dedito alla corsa campestre ed ero molto quotato. Non ho mai avuto malattie, sono padre felice di quattro ragazzi, due femmine e due maschi, ho una moglie bella e adorabile, abito in una villa con piscina dotata di ogni confort, non ho mai percepito un salario e dalla maturità sono stato il datore di lavoro di me stesso. Ho energia da vendere, nessun vizio tranne il lavoro, che svolgo volentieri perchè il lavoro mi ha dato pane, benessere, dignità, fiducia in me stesso, gioia di vivere e tutto ciò che mi rende felice partendo dalle mie famiglie, quella di origine e la mia propria. Mia madre mi ha insegnato a darmi da fare dandomi un grande esempio: sembrava sposata al signor Lavoro. Mio padre, al soldo di una grande impresa edile, ha lavorato una intera vita, molto spesso e per lungo tempo lontano da casa e questa è l’eredità che lui mi ha lasciato: l’amore per il lavoro. Avevo appena vent’anni e dalla Calabria venni a Milano e senza rifiutare nulla mi sono speso onestamente pensando alla soddisfazione dei miei e alla mia naturalmente. 

Ho un grillo per la testa e forse non sbaglio. Io penso, cioè, che l’energia che mi guida me la dà il mio amore per lo sport. Se potessi farei di Biassono la Città dello Sport, di ogni genere di sport naturale, adatto a tutti, il genere di sport che esige un corpo dinamico e una mente effervescente, anche se diversmente abili, e nient’altro, memore del detto MENS SANA IN CORPORE SANO

– Molto interessante e, comunque, penso che il suo disegno politico non si esaurisca con lo sport…

In effetti c’è molto di più, tenuto anche conto che lo Sport genera ricadute degne del miglior PIL. Ma come vi ho detto qualche minuto fa, voglio, con la mia squadra, ascoltare la gente per realizzare insieme quello che il popolo vuole, indipendentemente dall’ideologia di fondo che mi fa muovere. Amo la Svizzera per tante ragioni una delle quali è il profondo senso democratico insito nel sottoporre a referendum popolare ogni delibera che richiede condivisione senza incertezze in quanto capace di influenzare il quadro istituzionale.

Non mi dispiacerebbe applicare questa tecnica di consenso alla realtà politica italiana, anziché utilizzare l’analisi delle intenzioni di voto, l’indice di fiducia, le schedine di ambedue i sondaggi, metodo che aumenta la litigiosità politica e l’inesorabile sfilacciamento deontologico dei rapporti politici. In altre parole mi propongo di rispondere alle vostre domande fra qualche mese, quando avremo capito quali sono i bisogni della gente e cosa dobbiamo fare per soddisfarli. Questo, miei cari amici, è marketing politico: capire i bisogni e cercare le soluzioni. Niente di più!

 

A cura di G. Graziano

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