BRUXELLES – “Siamo nel mezzo di una crisi sanitaria, ma naturalmente le persone continuano ad essere vittime di reati. Anzi, purtroppo, durante la pandemia alcuni reati, come la violenza domestica, i crimini informatici e i reati generati dall’odio sono molto aumentati. Questo dato ci ricorda il motivo per cui garantire i diritti delle vittime è sempre essenziale. Anche nei momenti di crisi, non dobbiamo mai dimenticarcene”. Queste le parole del Commissario dell’Unione Europea per la Giustizia, Didier Reynders, chiedendo oggi agli Stati membri di “fare di più per proteggere i diritti delle vittime in tutta l’Ue”.
Nella maggior parte degli Stati membri, infatti, sono state riscontrate carenze nella garanzia di alcuni diritti fondamentali, come l’accesso alle informazioni, i servizi di sostegno e la protezione in linea con le esigenze individuali. Gli ordini di protezione europei sono raramente usati, spesso perché si ignora l’esistenza dello strumento e a causa di regimi di protezione nazionali insufficienti. A breve la Commissione adotterà una nuova strategia dell’UE in materia di diritti delle vittime per il periodo.
La direttiva sull’ordine di protezione europeo garantisce l’estensione della protezione delle persone in pericolo che si spostano o si stabiliscono in un altro paese dell’UE. Le relazioni evidenziano che gli Stati membri dell’UE hanno ancora molto da fare per sfruttare appieno il potenziale di questi strumenti.