Dopo settimane di scoramento e di pessimismo cosmico del tifo, ma anche di caute speranze, generati dall’assemblea della Lega Pro, il Consiglio Federale ha deciso: trionfa la giustizia. Due gli sconfitti, Ghirelli ed il Carpi, tutti gli altri sono pressoché vincitori, compreso il Bari che torna in pista ufficialmente per la promozione in B. Dunque si riparte da dove si era fermati, sicuramente con la serie A e la serie B che hanno le capacità economiche per farlo, comprese quelle per ottemperare ai protocolli sanitari. Diverso è il discorso per la serie C che tenterà di portarlo a termine in quanto molte squadre di C non hanno i mezzi economici per proseguire soprattutto per il costo esorbitante previsti dai protocolli sanitari imposti. Ed in tal caso si valuterà se far giocare solo i playoff o andare avanti col campionato di C a singhiozzo, vale a dire con partite vinte (o perse) a tavolino a causa delle squadre che potrebbero non presentarsi per giocare. Purtroppo a malincuore anche questa possibilità è da tenere in considerazione.
Il campionato, ha decretato il Consiglio, dovrà riprendere fino al termine, compresi i playoff, fine data 31 agosto, ma tutti i campionati dovranno terminare entro il 20 di agosto. Comprese le coppe Italia di A e di C, naturalmente con tutti i protocolli del caso, anche perché si giocherà più spesso, mediamente due volte a settimana sotto la canicola anche se di sera, e gli incidenti e i problemi fisico-muscolari potrebbero farla da padrona in questo frangente se non si applicherà una preparazione adeguata.
Dunque il Presidente del Bari sarà soddisfatto, come tutto l’ambiente gravitante attorno, per aver ottenuto quella giustizia che sperava. Saranno meno contenti il Carpi e Ghirelli che si vedono frantumare per il primo sogni certi di gloria, per il secondo la sedia dove è accomodato.
Palla, adesso, al Governo il 28 maggio sperando che il virus non torni a far male perchè altrimenti la questione “ripresa” tornerebbe in discussione.
E a proposito di giustizia, il “Che” diceva: “Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia, commessa contro chiunque, in qualsiasi parte del mondo. E’ la qualità più bella di un rivoluzionario”. E cosa c’è di più rivoluzionario della giustizia…
Massimo Longo